Idea nata a gennaio da una proposta dell’assessorato all’Ambiente
L’ingegnere contattato avverte sulle scadenze e chiede chiarezzaÂ
di Andrea Polizzo
TORTORA ” Un parco eolico nel comune di Tortora. L’opera sarebbe possibile a detta dell’ingegnere Giampiero Ponzi.
Fattibile ed appetibile per l’intera comunità tortorese, secondo l’ingegnere. L’appetibilità andrebbe rintracciata nel bisogno, sempre pi๠diffuso, di ricercare alternative energetiche ai sistemi tradizionali sempre pi๠onerosi ed inquinanti. Ma anche per il peso etico ed economico che le energie da fonti rinnovabili, unitamente al “sistema dei certificati verdiâ€, assumono di questi tempi. Infine, dato non trascurabile, per i profitti che ne deriverebbero e che risulterebbero utili a fronteggiare i numerosi tagli agli enti locali.
L’idea prende corpo nei primi giorni del 2008 ma solo ora ne viene data notizia perché, giunta nella sua progettazione ad un buon punto, rischia ora di arenarsi a causa del deficit di attenzione corrisposto nel momento cruciale dall’amministrazione comunale.
Giampiero Ponzi, originario di Tortora ma residente fuori regione per motivi di lavoro, ricostruisce la vicenda. Una vicenda iniziata con entusiasmo dalle parti in causa ma ora avviata verso il disimpegno. A Gennaio di quest’anno viene contattato dall’amministrazione comunale tortorese nell’ambito di una proposta partita dall’ex assessore all’Ambiente, Antonio Ponzi. Nelle intenzioni di quest’ultimo la volontà di verificare le condizioni per avviare progetti relativi al campo delle energie cosiddette rinnovabili. Nei colloqui avuti con l’ingegnere tortorese prende corpo in particolare l’ipotesi del parco eolico.
Ottenuta immediatamente la delega per la raccolta di preventivi per la realizzazione, Giampiero Ponzi si mette all’opera e nei mesi da gennaio ad aprile raccoglie dati, acquisisce conoscenze, visita impianti già realizzati. In maggio ha pronta una relazione che consegna al sindaco Silvestri e all’assessore Ponzi. Quest’ultimo, solo omonimo dell’ingegnere, di li a poco sarebbe entrato in dissidio con il primo cittadino e avrebbe rimesso la delega all’ambiente.
Nella relazione si riscontrano utili dati per il livello conoscitivo dell’opera da realizzare. Si tratterebbe di un parco di potenza medio-alta, con una ventina di turbine capaci di produrre 2 Mw/h di energia e da allocare in zona da definire tra le contrade montane del vasto quanto non sfruttato territorio tortorese. Il primo passo da compiere, si legge nel carteggio di Ponzi, è relativo alla verifica dei requisiti minimi di ventosità . A tale scopo è necessaria un’analisi da svolgere per il periodo di un anno e in maniera scientifica dal momento che dall’indice di ventosità dipende la produttività dell’impianto e la possibilità di accedere a particolari fonti di credito bancario. Secondo la relazione di Ponzi questa analisi costerebbe 50mila euro.
Nella relazione dell’ingegnere vengono anche prospettate alcune ipotesi di realizzazione. Per motivi di convenienza economica per la comunità tortorese viene caldeggiata la soluzione di dare vita a una società mista come previsto dall’art 116 della legge 276 del 2000. Alla ‘municipalizzata’ l’ente comunale parteciperebbe alla pari con il privato chiedendo la preventiva assegnazione dei capitali prodotti alla realizzazione di altre opere e servizi alla cittadinanza. Tale soluzione fornirebbe maggiori garanzie da un punto di vista del rispetto ambientale e di realizzazione di opportunità lavorative. Infine, si legge nella relazione, rispetta le linee guida della Regione Calabria sulla realizzazione di parchi eolici che richiedono installazioni controllate su territorio e rientro degli utili nel prodotto interno regionale.
L’idea cosଠprospettata, e per il tramite di Silvestri, giunge in Regione sul tavolo dell’assessore alle attività produttive Francesco Sulla. che manifesta apprezzamento per l’iniziativa.Da qui in poi, e si è in giugno, iniziano gli intoppi cui seguirà l’inizio della fase di disimpegno. Il rischio prospettato dall’ingegnere Ponzi è che l’occasione sfumi a causa della scadenza dei termini, 2010, dettati dal protocollo di Kyoto per l’installazione di fonti rinnovabili.
Una vicenda, quella del parco eolico tortorese, che non mancherà di far discutere i diretti interessati, i cittadini, e nella quale proposte di sviluppo alternativo partono dal singolo per cercare risposte, non sempre adeguate, da parte delle istituzioni.