Il “caso Viale” portato come esempio dell’operato dell’opposizione
Lomonaco ammette pessimo risultato ma respinge responsabilità
DI ANDREA POLIZZO
PRAIA A MARE – La recente conferenza stampa voluta dal sindaco di Praia, Carlo Lomonaco, per denunciare le modalità dell’opposizione guidata da Antonio Praticò ha fornito l’occasione per tornare a parlare del caso “viale della Libertà”.
Il noto passeggio praiese ha prima diviso la popolazione sulle questioni amministrative per il tratto interessato dai lavori di rifacimento ma poi, sul piano estetico, ha visto prevalere la parte che ne trova poco piacevole l’impatto visivo.
Sotto accusa, in particolare, quei materiali che tanto furono al centro della diatriba tra amministrazione comunale ed opposizione. La pietra utilizzata ha avuto da subito una pessima resa dimostrandosi poco resistente, incline alle macchie e sensibile alle intemperie. La disconnessione tra alcune mattonelle lascia infine pensare ad una posa approssimativa.
Il comportamento dell’opposizione nella vicenda è stato portato dal sindaco di Praia
come esempio della condotta dell’opposizione.
“Il ruolo dell’opposizione – ha detto Lomonaco – dovrebbe essere di stimolo e di costruzione, non solo di distruzione. Non c’è stata, almeno fino ad oggi, nessuna scelta amministrativa non dico condivisa, perché sarebbe utopico, ma quanto meno non attaccata e criticata dall’opposizione anche laddove si è data solo mera esecuzione a scelte ed atti formalizzati dalla precedente amministrazione, rappresentata dagli stessi consiglieri comunali oggi all’opposizione”.
È il caso dei lavori di rifacimento del viale. “Relativamente alla polemica sul viale – ha confidato Lomonaco – siamo d’accordo con i nostri oppositori sul pessimo risultato dei lavori eseguiti. Non è rispondente alle aspettative ed al valore dell’investimento economico sostenuto. Ma la responsabilità di tutto questo come può attribuirsi a scelte non fatte dalla nostra amministrazione?
Se le mattonelle posate sul viale si sono rotte, o continuano a farlo; se non sono belle a vedersi; se la proiezione virtuale offerta in fase di presentazione del progetto è risultata molto diversa e meno bella nella realtà; può tutto questo essere imputato alla nostra amministrazione che ha solo proceduto all’appalto dell’opera il cui progetto esecutivo con relativo capitolato di esecuzione era già stato approvato dalla precedente amministrazione?
Non doveva forse prevedersi un capitolato diverso con vincoli e schede tecniche rigorose circa la tipologia e la qualità del materiale da impiegare?
Oggi – conclude Lomonaco – è estremamente difficile poter correggere gli errori commessi in passato. Errori così grandi che non ci consentono di poter efficacemente contestare e risolvere nel modo più idoneo il problema purtroppo effettivamente esistente”.
Viene ora da chiedersi quale possa essere il futuro di questa opera che, ad oggi, è stata realizzata solo per un terzo con i risultati sotto gli occhi di tutti.
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