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Il Presidente in Calabria

Gentili utenti,

 

ieri, mi era sembrato interessante sottoporre alla vostra attenzione il lancio Ansa che riportava in breve un pensiero del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolto ai giovani calabresi.


 

Oggi, modifico questo post nell’ambito del desiderio della gestione di arricchire questo sito con i contributi degli utenti. A tal proposito da Cosenza, dove Napolitano ha presenziato all’apertura dell’anno accademico ed è stato contestato dagli studenti, ci ha scritto l’utente di blogtortora.it Giusy Mazzillo, studentessa Unical. Lo ha fatto per fornire la sua esperienza diretta di quella particolare giornata.

 

Per tanto di seguito troverete alcuni link a siti che hanno riportato la notizia della contestazione e che forniscono ampi reportage di quel giorno. Ad essi seguirà il contributo di Giusy Mazzillo che ringrazio.

 

Reggiotv.it

Nuovacosenza.com

Universita.it

 

Università della Calabria: Napolitano inaugura l’Anno Accademico 2008/2009

 

Lo scorso giovedì, 15 gennaio 2009, doveva essere un giorno importante per l’Università della Calabria, poteva essere un giorno memorabile per chi da tanto, troppo tempo, aspetta un cambiamento.

 

Così non è stato. Già durante la settimana serpeggiava un certo malumore fra la popolazione studentesca che si è vista trattata come il terzo incomodo, esclusa e considerata troppo pretenziosa nel richiedere la partecipazione all’inaugurazione del proprio Anno Accademico.

 

Andiamo con ordine: la popolazione studentesca, il movimento, non è un movimento qualunque, è il movimento di contestazione che si è creato a seguito della legge 133, ovvero della Legge Gelmini che riguarda la privatizzazione dell’Università e la trasformazione della stessa in un ente di diritto privato e il cui effetto sarà a lungo termine, quello di rendere gli studenti sempre più ignoranti e quindi fortemente ricattabili e gestibili, da parte di chi trama e progetta decreti legge.

 

Ieri l’Onda Calabra – questo è il nome con cui ama definirsi il movimento – aveva annunciato la sua partecipazione all’evento, tramite il proprio sito web e i volantini, un raduno era previsto per le ore nove all’ingresso dell’Università. Un altro corteo sarebbe partito dalla parte opposta per riunirsi poi dinanzi l’Aula magna dove era previsto l’incontro con il Presidente della Repubblica.

 

Per l’occasione, già dalla sera prima nuove figure hanno cominciato a popolare l’Università: polizia, carabinieri, tutte le forze armate dello Stato al completo, persino le guardie forestali, in un numero tale da sembrare più numerosi degli studenti stessi. Sono stati sigillati tombini, i secchi destinati all’immondizia sono stati addirittura portati via, le aiuole setacciate.

 

Tutto sembrava pronto all’occasione, è pur sempre il Presidente della Repubblica! Il giorno dell’incontro, il raduno è avvenuto secondo il programma, l’imprevisto si è presentato quando questo corteo formato sì e no da una sessantina di studenti, cercando di attraversare il ponte intorno alle dieci, è stato fisicamente bloccato dalle forze dell’ordine, che erano fortemente intenzionate con tutti i mezzi a loro disposizione, a non far passare nessuno.

 

Solo dopo una trattativa, i militari hanno risposto che sarebbero stati disponibili a far passare qualche rappresentante degli studenti, tre o quattro per la precisione. La fuga da parte degli studenti è stata l’unica soluzione per attraversare il muro costituito dalla polizia. Attimi di panico. I Celerini coordinavano i loro movimenti in base a quelli degli studenti.

 

Una volta arrivati in aula magna chi per una via chi per un’altra, lo spazio, destinato agli studenti era delimitato da sbarre e, ben lontano dal piazzale antistante l’aula, c’erano persino i cecchini sul tetto pronti a qualsiasi evenienza, non mancava davvero nessuno!

 

Davanti ai nostri occhi una parata di pellicce e abiti blu, tra questi erano presenti anche i responsabili, gli affamatori della nostra regione, coloro i quali ci costringono ad emigrare una volta laureati per la mancanza di possibilità lavorative e i fucili erano spianati contro di noi. Loro meritavano di stare lì dentro più di noi studenti.

 

Il rettore ha anche sospeso le attività didattiche per permettere agli studenti di partecipare all’evento. La stessa persona che all’indomani della puntata di Anno Zero sul caso Nastro, che ha visto la partecipazione degli studenti al programma, spendeva belle parole in una lettera sulla prima pagina del sito dell’Università, definendosi orgoglioso dei ragazzi del movimento “…di ciò che avete sentito e saputo fare, ma anche delle critiche che esprimete e che vi capiterà di avanzare in futuro…” ora lo stesso manda i celerini. 

 

Tutta una farsa. Così come è una farsa questa politica che non ci rappresenta, che non è più in grado di rappresentarci. In un primo momento è stato anche vietato di esibire gli striscioni che riportavano scritte come: “non c’è niente da festeggiare” o “noi la crisi non la paghiamo”…

 

Poco dopo, intorno alle dieci e mezzo, il presidente è arrivato, accompagnato da un corteo di auto blu, a bordo di un’auto con le bandierine e ad aspettarlo ha trovato studenti e studentesse che urlavano a gran voce di essere ascoltati.

 

Si chiedeva al Garante della Costituzione, di tutelare il diritto allo studio, al lavoro, alla libertà e tutti quegli altri diritti costituzionalmente garantiti e continuamente manomessi. Queste richieste sono rimaste inascoltate. 

 

Il Presidente Napolitano ha preso parte alla manifestazione tenutasi a porte chiuse solo ed esclusivamente con le cariche istituzionali e con i pseudo rappresentanti degli studenti, di cui non è noto neanche il nome.

 

Alla fine della cerimonia il Presidente è stato portato a fare un giro panoramico per l’università, a bordo di una delle famose navette a metano, insieme ai politici locali di spicco quali il Presidente della Provincia ed il Sindaco di Cosenza.

 

Per non ritornare più indietro ma risalire sulla sua auto blu lontano dall’aula dove si era svolta la manifestazione e la protesta. Non si può più rimanere indifferenti di fronte ad eventi di questa portata, i problemi della Calabria sono tanti e non è questo il modo di affrontarli, abbassando nuovamente il capo o girandosi dall’altra parte, non è più tempo di essere sordi, ciechi e muti.

 

Noi tutti studenti, cittadini, popolazione civile non possiamo più rimanere in un angolo a guardare indifferenti lo scempio che viene compiuto sotto i nostri occhi. Dobbiamo far sentire la nostra voce, dobbiamo rompere il silenzio.

 

Giusy Mazzillo

 

 

Giorgio Napolitano, nuove generazioni nella politica
Appello ai giovani, preparatevi a sostituire incapaci

 

 

REGGIO CALABRIA – Giorgio Napolitano ha incoraggiato i giovani a prepararsi a sostituire i politici e gli amministratori ritenuti incapaci.

 

Ai rappresentanti degli studenti dell’Università di Reggio Calabria ha detto: “Preparatevi a sostituirli. E’ essenziale un rinnovamento generazionale nella politica e nell’amministrazione e questo non si decide per decreto ma attraverso un vostro sforzo, un impegno, che bisogna a tutti i costi provocare in un sistema che e’ ancora molto chiuso”. 

 

In aggiornamento

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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