Comunali, "Tortora nel Cuore" debutta

Il gruppo politico tortorese ha presentato il suo simbolo
Nella serata distribuito un questionario alla cittadinanza

DI MARTINO CIANO

TORTORA – Si è tenuta giovedì sera la presentazione del gruppo politico Tortora nel Cuore. La location dell’evento è stata Piazza Pio XII, sita in Tortora centro storico.

 

Ottima è stata la partecipazione dei residenti e non, che hanno risposto ad un questionario formulato all’uopo e diviso in due parti: una dedicata ai turisti, l’altra agli autoctoni.

 

Una presentazione fuori dagli schemi e lontana mille miglia dai toni pomposi e prolissi che spesso si usano in occasioni del genere in campagna elettorale.

 

E’ stato un momento di discussione nel quale i rappresentanti del gruppo hanno interloquito con i passanti, portando un po’ di vita nel quieto borgo tortorese che ancora mantiene stretta la sua raffinatezza purtroppo poco sfruttata dalle amministrazioni, che negli anni hanno solo alimentato la confusione cafona che s’agita nel periodo estivo in Tortora Lido.

 

Le finalità dell’incontro e del questionario sono state spiegate da parte del capogruppo Raffaele Papa. “Con questi quesiti abbiamo voluto capire cosa pensano i turisti della nostra zona. In questo modo possiamo vedere le cose in maniera completa ed esaustiva.

 

Noi siamo abitanti a tempo pieno di Tortora e quindi guardiamo e giustifichiamo alcune cose con un metro di giudizio diverso. Ma chi vi soggiorna solo per un breve periodo vede la realtà senza veli e subito nota le cose buone che non sappiamo valorizzare e le brutture che non sappiamo risolvere”.

 

Tortora nel Cuore sta già lavorando per le prossime elezioni comunali. Perché, guardando al cattivo esempio che ha dato l’attuale amministrazione e al cinismo che ha diffuso, i tortoresi dovrebbero fidarsi di Tortora nel Cuore?

 

“Perché – risponde il Papa – abbiamo un progetto concreto. Prima di tutto vogliamo unire il territorio visto che Tortora ha tre realtà: Marina, Centro Storico e Montagna che vivono isolate l’una dall’altra.

 

Gli abitanti della montagna, addirittura, neanche si sentono d’essere tortoresi. In secondo luogo, noi rappresentiamo il nuovo, come persone e idee. Anche la presentazione di questa sera dimostra ampiamente che vogliamo percepire la realtà e programmare il futuro, in base a ciò che la gente ci dice. Non ci vogliamo chiudere in una stanza e parlare solo delle nostre cose”.