10 domande senza risposta poste da dieci anni dagli ambientalisti
Nel 1997 il primo intervento sul traffico illecito di rifiuti e la Liguria
DI GESTIONE
CETRARO – Dieci domande sul traffico illecito di rifiuti poste da Wwf Italia alle autorità, non trovano risposta da dieci anni.
I quesiti dell’associazione ambientalista tornano d’attualità oggi, a seguito del ritrovamento della nave affondata al largo della costa di Cetraro. Il primo intervento del Wwf su una pericolosa ‘connection’ tra il traffico illecito di rifiuti e la Liguria, in particolare il porto di La Spezia, risale al 1997.
Destinatari della prima interpellanza e delle successive, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e quelle sulla criminalità organizzata, sui servizi di informazione e sicurezza fino alle Commissioni che indagavano sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Nel documento, reperibile ancora oggi sul proprio sito ufficiale, il Wwf chiedeva ai destinatari di approfondire quanto sottolineato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti “in relazione – si legge – all’esistenza di una rete internazionale per il traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi e radioattivi via mare, che sembra avere interessi consolidati, che coinvolgono molti gruppi imprenditoriali e basi operative nel nostro Paese”.
Gli ambientalisti chiedevano anche di invitare la presidenza del Consiglio e i ministeri dell’Interno e dell’Ambiente a compiere un indagine nelle acque territoriali italiane per individuare i relitti delle “navi a perdere” e bonificare le aree marine.
In particolare al dicastero dell’Interno e alla Commissione sulla criminalità organizzata, sui servizi di informazione e sicurezza, veniva chiesto di verificare se i traffici illeciti
“facciano ancora capo all’Oceanic disposal management o comunque alla rete a suo tempo organizzata da Giorgio Comerio e altri, i quali abbiano per suo conto o su iniziativa propria organizzato o gestito l’esportazione via mare di rifiuti pericolosi e radioattivi”.
Sempre alla Commissione sulla criminalità organizzata, sui servizi di informazione e sicurezza, il Wwf chiedeva se “Giorgio Comerio – si legge nel documento – sia stato oggetto di specifiche attività di indagine da parte dei servizi di sicurezza e in particolare da parte del Sismi, o se questi, come risulterebbe da testimonianze rese alla magistratura calabrese, abbia svolto indagini sulla vicenda dello “spiaggiamento” della motonave “Rosso””.
Infine, alla Commissione d’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, il Wwf chiedeva di “appurare – si legge nel documento – cosa risulti alla Commissione sulla
vicenda Alpi/Hrovatin” in relazione a “quanto accennato in un servizio giornalistico de L’Espresso su attività sospette di occultamento in mare di container a Bosaso, città della Somalia, pervenute all’ufficio Unicef, all’Ufficio del dipartimento della Nazioni
Unite, e all’ufficio Oms”, dove la giornalista Rai aveva svolto i suoi ultimi servizi televisivi prima di essere uccisa.
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