Oggi a Paola ultima udienza e poi sentenza del Gup Carpino
Lesioni, omicidio colposo, e disastro le accuse agli imputati
DI GESTIONE
Con le accuse di lesioni gravissime, omicidio colposo e disastro, oggi attenderanno la sentenza del Gup di Paola, Salvatore Carpino, Pietro Marzotto, Antonio Favrin e Lorenzo Bosetti (filone di indagine sul deposito abusivo), oltre agli ex manager Attilio Rausse, Carlo Lomonaco, Bruno Taricco, Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Giuseppe Ferrari, Lamberto Priori, Ernesto Emilio Fugazzola, Silvano Storer, Jean De Jaegher.
Nell’udienza odierna è previsto l’intervento dell’ultimo legale della difesa a cui seguiranno la replica del Pubblico ministero e gli eventuali altri interventi dei difensori. Di seguito, il Gup si ritirerà in camera di Consiglio e, presumibilmente a pomeriggio inoltrato, ne uscirà con una sentenza.
La quinta udienza si è tenuta il 2 novembre, con l’avvio della audizione del collegio difensivo e a cui non ha partecipato l’avvocato Ghedini. Le conclusioni della difesa sono state poi rinviate al 5 novembre quando i legali dei dirigenti ed ex dirigenti del Gruppo Marzotto hanno chiesto il proscioglimento dalle accuse per tutti gli indagati.
L’indagine verte su due filoni: da un lato l’inquinamento dell’area con deposito abusivo di rifiuti nocivi, dall’altro il decesso di circa 40 ex operai per tumori di vario tipo.
Fino ad oggi 107 persone, tra operai ammalati ed eredi degli operai deceduti a causa delle esalazioni tossiche respirate in fabbrica, si sono costituite parte civile.
Tra i legali difensori della Marzotto, Niccolò Ghedini, noto civilista padovano e parlamentare di centro destra, difensore di Antonio Favrin, consigliere delegato della società, dall’ottobre 2001 all’aprile 2004. Fallito il suo tentativo di spostare l’udienza preliminare a Vicenza sollevando un’eccezione di incompetenza territoriale presentata al Gup di Paola.
L’ex azienda tessile di Praia a Mare è stata originariamente di proprietà della Lanerossi per poi passare alla Marzotto dalla fine degli anni ’80 e fino alla chiusura dell’impianto avvenuta nel 2004.
A giudizio di addetti ai lavori, su questo importantissimo processo lavoristico pende la scure della prescrizione.
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