Caso Nappi, Lamboglia querela Spolitu

La Giunta autorizza Lamboglia: querela Prestige payment system
Lamboglia offeso dalle accuse di favori elettorali mosse da Spolitu

DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – La tragedia slitta verso la farsa fino a scadere nei toni della commedia giuridica di romanesca memoria.

Il contenzioso sorto attorno all’impianto sportivo comunale Umberto Nappi di Tortora, grazie all’alto livello di incomunicabilità e incomprensione tra i principali protagonisti, vivrà una tranche in tribunale.

La Giunta comunale al gran completo, infatti, ha deliberato favorevolmente per autorizzare Pasquale Lamboglia a querelare la Prestige payment system dopo la lettera del responsabile commerciale Gino Spolitu, meglio noto ai più come il vulcanico presidente dell’Us Praia 1951.

Tra le prime motivazioni contenute nella delibera di Giunta vengono indicate le frasi di Spolitu ritenute altamente offensive dell’ente, ma in particolare del sindaco, in quanto denuncerebbero presunte promesse elettorali alla base della questione Nappi.

Contattato, Pasquale Lamboglia, si è sottratto alle domande dei cronisti trincerandosi dietro un lapidario “Non voglio parlare”.

La lettera, data 30 luglio, “Utilizza – si legge nella delibera di Giunta – espressioni che offendono e denigrano la pubblica amministrazione ed i suoi rappresentanti, in particolare il sindaco poiché [..] lo accusa di avere intrapreso altri impegni in campagna elettorale, deducendo da tale espressione la circostanza che solo ed unicamente per motivi di favori o promesse elettorali, il Comune intendeva regolamentare l’uso del campo sportivo”.

Il documento dell’esecutivo riporta anche la circostanza che la missiva a firma Spolitu è stata resa oltremodo pubblica mediante affissione su tutto il territorio comunale oltre che affidata agli organi di stampa.

IN tutto questo, Lamboglia e i suoi ravvisano “Dichiarazioni calunniose, ingiuriose, diffamatorie ed oltraggiose – è scritto nella delibera – nei confronti del Comune e degli amministratori [..] nonché lesive dell’immagine, del decoro e dell’imparzialità” degli stessi che “se lo scritto rispondesse al vero sarebbero punibili”.

Infine la delibera prevede per Lamboglia la possibilità eventuale di costituirsi parte civile in caso di rinvio a giudizio della Pps e che non sono previste spese per l’ente.