Atto aziendale dell’Asp Cosenza ipotesi accorpamento dei distretti
Maxidistretto Praia-Paola: ecco come cambia la geografia sanitaria
DI ANDREA POLIZZO
Sono i numeri del nuovo maxi distretto sanitario che potrebbe sorgere sul Tirreno cosentino con l’adozione dell’atto di riordino aziendale dell’Asp di Cosenza.
Dopo aver constatato che, per effetto del Piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Calabria, l’ospedale di Praia a Mare è definitivamente destinato alla riconversione in Centro di assistenza primaria territoriale h12, ecco come il documento dell’azienda sanitaria provinciale ridisegna la sanità del Tirreno cosentino anche in ambito organizzativo.
Dalle ceneri dei distretti sanitari Praia a Mare-Scalea e Paola Cetraro, due dei 15 in cui è attualmente suddivisa l’Asp di Cosenza, sorgerà una nuova ripartizione territoriale, presumibilmente indicata con il nome di distretto Praia-Paola.
Il tutto, naturalmente, in ossequio a quanto stabilito dalle Linee guida regionali per l’adozione e la definizione degli atti aziendali contenute nel decreto 54 del 5 luglio scorso.
In particolare, per quanto riguarda il riordino strutturale, “Il numero dei distretti delle Asp – si legge nel decreto regionale – dovrà essere ridefinito prendendo a riferimento il minimo di 100mila abitanti”.
Una cifra, appunto, raggiungibile attraverso l’unione dei 58mila 815 abitanti del distretto Praia-Scalea ai 51mila 91 di Paola-Cetraro.
“Non è escluso che a queste cifre si aggiungano i circa 30mila abitanti del distretto Amantea – ha aggiunto Pierluigi Cosentino, Direttore sanitario Asp del distretto Praia a Mare – Scalea. Ma – ha aggiunto – stiamo parlando di risultati che potrebbero scaturire dalla prima stesura dell’atto aziendale e che, successivamente, potrebbero essere rivisti”.
Ad esempio per motivi ed opportunità di tipo logistico “Dal momento che – ha poi detto Cosentino – il territorio è troppo vasto con oltre 100 chilometri di distanza da Tortora ad Amantea”.
Il definitivo riassetto della sanità provinciale, che ha nel 30 settembre la data limite, potrebbe dunque passare dalle discussioni da svolgere a tavoli istituzionali.
Fatto salvo che nulla dovrebbe cambiare in termini organizzativi e funzionali sul territorio come ad esempio le strutture dipartimentali di Praia a Mare o quelle ambulatoriali a Scalea.
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