San Sago, tutto pur di fermare gli impianti

Iniziative dal versante lucano per lo stop a impianti
Presidio e documentario di denuncia firmato Pesce


DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Un sit-in e un documentario: di tutto pur di fermare gli impianti di San Sago.

Domani mattina, venerdì 26 agosto, alle 10, è previsto un presidio organizzato dall’associazione Vallenoce in località San Sago, sul ponticello di attraversamento del fiume Noce, per bloccare i camion diretti negli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti nei pressi della Centrale Enel.

Sempre sul tema, domenica 28 agosto, alle 21, in piazza Umberto I a Rivello, in provincia di Potenza, è invece prevista la proiezione di Agonia di un fiume, il titolo del documentario realizzato da Ulderico Pesce (foto).

Al termine della visione è previsto un pubblico dibattito dal titolo Gli assassini del fiume Noce, del mare di Maratea e di Tortora: chi li protegge?

Nel corso dell’incontro, l’attore e regista teatrale lucano lancerà la partecipazione alla petizione online proposta sul sito valledelnoce.it per chiedere la chiusura degli impianti di San Sago. Nella frazione del comune di Tortora, a due passi dal fiume Noce, insistono da anni un impianto di depurazione di liquami speciali gestito dalla ditta Ecologica 2008 Srl, e un sito di compostaggio gestito da La recuperi Srl.

Entrambe le attività sono state oggetto di una indagine svolta da maggio 2008 fino al gennaio 2009 dai carabinieri di Lagonegro e dal Noe di Potenza nei comuni di Tortora, Trecchina e Maratea.

Il Pm della Procura della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, ha chiesto il rinvio a giudizio di 11 persone per reati ipotizzati compiuti nei due impianti: associazione a delinquere, concorso in reato, truffa ad ente pubblico, falso ideologico in atto pubblico, danneggiamento con circostanze aggravanti e distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

Secondo l’impianto accusatorio degli inquirenti, gli imputati avrebbero costituito un’associazione a delinquere con struttura stabile per l’illecito smaltimento di ingenti quantità di rifiuti solidi urbani provenienti da siti di stoccaggio della Calabria, della Campania e della Basilicata.

Per la precisione, la petizione proposta da Pesce chiede “La delocalizzazione dell’impianto di trattamento di rifiuti” e una “Ordinanza del Comune di Trecchina di divieto di attraversamento ai mezzi pesanti del ponticello adiacente la Centrale Enel perché non collaudato per l’attraversamento del traffico pesante”.

Oltre alla bonifica delle arre inquinate, la petizione chiede anche che i Comuni si costituiscano parte civile nei processi in corso e “Ricorso al Tar della Calabria per evitare la costruzione da parte della medesima ditta di un capannone lungo 200 metri, largo 50 metri e alto 10 metri che significherebbe l’avvio di una vera e propria attività industriale in un’area agricola, in parte ricadente nel Parco Val d’Agri – Lagonegrese”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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