Dura lettera dell’associazione vallenoce.it ai sindaci
Pesce: “Basta stare zitti sull’inquinamento del Noce”
DI MANUELA PASSARELLA
Gli attivisti lucani sostengono, in un comunicato stampa, di essere in possesso di materiale foto e video che rivelerebbe il malfunzionamento di alcuni depuratori e le illegalità perpetuate dalle ditte presenti sul territorio.
“Ciò che abbiamo documentato – è scritto nella nota di Vallenoce – mostra, tra gli altri, il depuratore di Trecchina situato in contrada Parrutta, il cui tubo scarica direttamente nel fiume Noce liquami, ma non solo. Sono stati rinvenuti anche assorbenti igienici. Ciò dimostra che la depurazione delle acque è assai discutibile. Anche il depuratore di Carpineta a Rivello scarica nelle acque del torrente materiale organico con la conseguente formazione di schiuma che fuoriesce e scende direttamente nel torrente”.
“Oltre a non aver mai commentato le immagini mostrate dal documentario, – prosegue il comunicato – sarebbe opportuno chiedersi perché nessuno ha mai pronunciato mezza parola riguardo le denunce e le condanne alle ditte che scaricano illegalmente nelle acque del Noce. Come la Wts che è stata condannata in primo grado dal Tribunale di Paola per aver sversato 33milioni di litri di percolato da discarica, sangue animale ed altre prelibatezze nel fiume Noce e in vari terreni circostanti. Oppure le ditte Ecologica 2008 e La recuperi, che operano in prossimità della foce del Noce, e sono indagate per aver scaricato illegalmente varie tipologie di rifiuti nel fiume, e in diversi terreni agricoli di Trecchina, Maratea e Tortora”.
Una lettera forte, quella a firma dell’associazione ValleNoce.it, con diversità di contenuti importanti, ma nella quale non mancano suggerimenti e, soprattutto, la richiesta ai sindaci di una presa di posizione, che sia a riprova dell’interesse per la salute dei cittadini e dell’ambiente.
“È quindi ora, cari sindaci – continuano gli attivisti nel rapporto – che la politica rompa la cortina di silenzio, progettando e realizzando la Baia del Golfo Praia-Maratea-Policastro, che sia protetta da un osservatorio ambientale vero e proprio a prevenzione di ogni tipo di disastro ambientale lungo un pezzo di costa tra i più belli d’Italia permettendo un reale sviluppo della filiera turistica”.
Oltre la salvaguardia della costa, sarebbe necessario un controllo continuo lungo il letto del fiume Noce, attraverso “8 centraline di monitoraggio ambientale accese 24 ore su 24 – continua l’associazione nella lettera –. Per il Noce, inoltre vanno organizzati centri di avvistamento per animali, punti-ristoro, piste ciclabili. Necessario, infine, concludere la campagna di scavi nei siti archeologici individuati lungo il fiume”.
La nota chiude con un appello da parte degli uomini di ValleNoce.it: “Cari sindaci aprite le porte dei vostri comuni alle energie positive che vengono dall’area, guardatevi intorno, progettiamo insieme per il bene comune e per il rispetto della nostra identità culturale e ambientale”.
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