Noce, dubbi sulla depurazione comunale

Vallenoce.it chiede interventi decisi ai sindaci dell’area
In arrivo nuovo documentario sui depuratori comunali

DI ANDREA POLIZZO

RIVELLO – “Il Noce è afflitto da un problema serio che minaccia la salute delle persone. Chiediamo ad Acquedotto lucano e ai sindaci dell’area di fare il proprio dovere”.

L’associazione Vallenoce.it interviene per chiedere maggiore attenzione sul sistema della depurazione lungo il corso del fiume a seguito delle recenti dichiarazioni provenienti dal gestore idrico lucano.

“Esistono alcune disfunzioni dei depuratori – ha ammesso l’ingegner di Acquedotto lucano, Enrico Gerardo Marotta – ma escludiamo problemi per la salute delle persone”.

Nella panoramica fornita dal tecnico, disco verde per i depuratori di Lauria, Lagonegro, Nemoli e Maratea, arancione per l’impianto di Parrutta di Trecchina per un problema in via di soluzione e rosso per il Comune di Rivello in cui si registra l’insolito record di ben 11 depuratori messi in difficoltà da numerosi scarichi anomali.

“I depuratori comunali della Valle – insistono comunque gli attivisti di Vallenoce.it – rappresentano una seria minaccia per il mare di Maratea e Tortora, per il fiume Noce, e per la salute delle persone, dell’ambiente e degli animali”.

Gli ambientalisti guidati dall’attore Ulderico Pesce preannunciano la diffusione a breve di un nuovo documentario. Dopo Agonia di un fiume, incentrato sugli impianti di smaltimento e compostaggio di rifiuti di San Sago a Tortora, e in arrivo un nuovo lavoro dal titolo Aspettando i depuratori.

“Presto – informa Ulderico Pesce – lo consegneremo alla Procura di Lagonegro, e lo diffonderemo su tutto il territorio regionale”.

Le immagini mostrerebbero scarichi potenzialmente inquinanti provenienti dai depuratori di Parrutta di Trecchina, di Nemoli, di San Costantino e Rotale di Rivello e di Lauria località Carroso.

“Abbiamo filmato lontre morte – afferma Pesce – nei pressi dei depuratori. Siamo riusciti a trovarne due morte in due anni. E’ un animale in estinzione che, nonostante gli scempi umani resiste nel Noce, uno dei pochi fiumi italiani che ancora ha l’onore di vederla vivere nelle sue acque. Ebbene se muoiono le lontre – aggiunge – ci sarà un inquinamento”?

Vallenoce.it denuncia anche la scomparsa di alcune specie ittiche e vegetali da interi tratti del corso del Noce, in particolare nei pressi della foce. Una denuncia che prosegue sin dalla fine di luglio nonostante le accuse provenienti dal mondo delle amministrazioni locali di terrorismo mediatico.

“Per noi – scrivono da Vallenoce.it – tutto ciò è grave. Poiché i dirigenti di Acquedotto lucano  sono super stipendiati e i cittadini pagano in bolletta lo scarico delle acque reflue che invece non avviene a dovere, chiediamo che venga ripristinato al più presto il buon funzionamento dei depuratori dell’area e che i sindaci facciano il loro dovere. In quanto massime autorità sanitarie – concludono gli attivisti – sequestrino i depuratori non funzionanti. Sul sito www.valledelnoce.it è attiva una petizione che va in questo senso e il prossimo 24 settembre alle ore 21, a Tortora sarà proiettato il documentario Agonia di un fiume di Ulderico Pesce”.