Don Ciccio, ad un anno dalla scomparsa

Loscrivitu, un ricordo appassionato dello storico sacerdote tortorese
Ad un anno dalla morte richiesta l’intitolazione di piazza Stella maris


DI FRANCO GUERRERA

TORTORA – È trascorso un anno dal 16 ottobre 2010 quando le campane della chiesa parrocchiale di Santo Stefano protomartire in località Castiglione suonarono a gloria per annunciare il ritorno di don Ciccio alla casa del padre.

Sì, le campane suonarono a Gloria. È vero, di solito quando suonano le campane a lutto per la morte di qualcuno che trapassa a miglior vita, ci si chiede: chi è morto?

Inoltre quel giorno le campane suonarono a gloria perché lui, don Ciccio, l’amico di tutti, non si affacciò dalla finestra della canonica per informarsi su chi fosse morto per suonare le campane, ma egli stesso, ordinò che le campane suonassero a gloria perché lui “servo di Dio, strumento di Dio Padre Onnipotente, amico di Dio” tese la mano a Dio dicendogli: “Grazie Signore per avermi dato tanto. Abbi pietà di me se ti ho restituito poco”, ricordandosi, in quel momento, del suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio.

Gesù gli rispose, confermando ciò che l’evangelista Matteo (Vangelo 25,28) aveva scritto: “Vieni servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto, prendi parte alla gioia del tuo padrone”.

Sì, Don Ciccio “servo buono, fedele di Dio e del Popolo di Dio, degli ultimi, dei sofferenti, degli emarginati, amico di Dio”  perché Dio è amico di tutti noi.

Ecco perché quel 16 ottobre, dodici mesi fa, le campane suonarono a gloria. Sì, perché come Abramo ebbe fede in Dio egli fu accreditato a giustizia e fu chiamato amico di Dio, così don Ciccio, ubbidiente a Dio fino alla morte, si dimostrò essere appunto tale e ora è nella Gloria di Dio.

Quest’estate molti turisti, villeggianti, emigranti, che conoscevano il compianto don Ciccio da oltre un decennio e qualcuno da oltre un ventennio, ritornando a Marina di Tortora non l’hanno trovato per salutarlo.

Molti di loro erano già al corrente della morte dell’ amico parroco della Marina di Tortora, così in tanti lo definivano e Don Ciccio non era solo l’ amico dei suoi parrocchiani tortoresi, ma anche l’amico dei turisti-villeggianti, vecchi e nuovi, e di tanti emigranti del Nord Italia e dell’estero e di immigrati, sempre accogliente nei riguardi di tutti.

Don Ciccio, oltre 25 anni fa, era stato fautore del percorso di fede spendendosi per il cammino neocatecumenale destinato agli adulti, ma anche ai ragazzi, lui stesso, alla fine di questo percorso formativo, di rivivere il sacramento del battesimo, ha indossato la veste bianca per essere accolto nella gloria di Dio padre celeste.

A Don Ciccio un grazie per tutto, grazie per essere stato il realizzatore a Marina di Tortora del progetto l’amore verso tutti, soprattutto degli ultimi, dei sofferenti, degli emarginati.

Come non ricordare l’impegno di don Ciccio a promuovere le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa (suore, diaconi) confermando così Tortora terra di vocazione.

Ciò derivato dall’agire da parte di don Ciccio come discepolo dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti di Gesù maestro, per viverli quotidianamente.

È sempre vivo in tutti noi il tuo ricordo e grazie di cuore per aver affidato ai suoi collaboratori don Francesco (don Franck), a don Cataldo ed oggi al nuovo parroco don Antonio Pappalardo il compito di custodi della parrocchia di Santo Stefano protomartire e Stella maris, riconoscendoli forti pilastri e travi dell’operato di don Ciccio.

Sarebbe l’occasione, di riproporre il sondaggio: “Intestiamo la piazza Stella maris a Don Ciccio Lamarca”.

Inoltre sarebbe bene sollecitare all’amministrazione comunale la richiesta rivolta in tal senso sottoscritta da molti cittadini tortoresi, occasione è la coincidenza del censimento della popolazione che prevede – fra l’altro – anche la revisione della toponomastica e la titolazione di piazze, strade e vie del territorio tortorese a personalità, uomini che si sono distinti nel loro operato.

Grazie Don Ciccio di essere stato amico sulla terra ma grazie ancora adesso che sei nella gloria del Padre celeste.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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