Loscrivitù, lettera ai politici italiani di Angelo Iuliano

Uno scritto da un cittadino tortorese sulla politica italiana
“Ci hanno umiliato. Vadano via dopo aver risolto il pantano”


DI ANGELO IULIANO 

TORTORA – Cari politici. Scrivo cari non perché la devo incominciare per forza così, ma perché sono convinto che l’80 percento degli Italiani vi vuole bene, come me, e son sicuro che la pensa come me. Ancorché volessimo soffermarci agli  emolumenti ed indennizzi che vi paghiamo! A tale prezzo  ci avete fatto diventare lo zimbello d’Europa, per fortuna non del mondo poiché c’è qualche altro Stato che sta peggio di noi.

Sono  anni, ormai, che invece di pensare ai veri problemi dell’ Italia, che sono tanti, non fate altro che sputar veleno tra di voi. Attraverso i mezzi di comunicazione noi assistiamo a scene che nemmeno nelle vecchie osterie era possibile vedere. Penso che se 5 minuti al giorno del vostro tempo fossero davvero dedicati ai nostri problemi oggi staremmo un pochino meglio.

Penso che vergogna non ne avete più ma, se un po’ di dignità vi è rimasta, allora dimettetevi tutti. Prima, però, modificate il “pantano” generale, nella maniera seguente:

A. Riduzione dei parlamentari da 945 a 150; vi sarebbero 795 stipendi in meno; vi sarebbero 795 parassiti in meno; vi sarebbero centinaia di “escort” in meno da sovvenzionare.

B. Rottamazione di 5000 auto blu. C. Riduzione dello stipendio ai minimi europei. D. Cambiare la legge elettorale in modo tale che ogni cittadino possa scegliere il proprio candidato. E. Abolire il cosiddetto vitalizio che è la vergogna di tutte le vergogne (noi paghiamo gente a vita anche se al parlamento c’è stata una volta sola). F. Che le candidature siano per due legislature e non di più (c’è gente al Parlamento dal 1948) e prima di candidarsi si faccia una “Tac di moralità”.

G. Riduzione dei consigli regionali. H. Eliminazione dei consigli provinciali. I. Gli amministratori dei comuni inferiori a 15mila abitanti non devono percepire nessun      emolumento. (solo gettone di presenza). L. Considerato che lo svolgimento dell’attività dell’amministrazione dello Stato non è uno spasso,ma lo svolgimento di una attività professionale vera e propria che richiede alta professionalità e diligenza, introdurre la responsabilità professionale ed il diritto dei cittadini ad ottenere il risarcimento dei danni patiti in seguito al cattivo operato dei propri amministratori. Difatti la condizione deficitaria dello Stato e degli Enti locali non è solo dovuta dall’evasione fiscale ma soprattutto dagli sperperi, dalle connivenze mafia – politica – massoneria  e dalla mancata applicazione del criterio della meritocrazia (completamente sconosciuta in Italia) non senza trascurare l’introduzione nell’Ordinamento Giuridico del diritto dei cittadini a ripetere dagli Enti Locali e dal Governo le somme versate a titolo di imposta, tasse e balzello di vario tipo nell’ipotesi di chiusura bilancio deficitaria per il quinto anno consecutivo, nell’ipotesi di mancato conseguimento degli scopi per cui sono stati effettuati i prelievi, con responsabilità personale e diretta ed obbligo di copertura assicurativa.

Caro Berlusconi, te lo dice uno di quelli che ha votato sempre a destra, sei stato un abile  imprenditore, ma penso pure che il tuo tempo politico sia finito, con tutti gli scandali che ti riguardano ( mi vergogno ad elencarli)… avresti dovuto da tempo dare le dimissioni; fallo adesso, dato che hai ridicolizzato e imbrattato l’immagine del Paese.

Caro Fini, come dicevo prima, ho sempre votato a destra, ho fatto il presidente per 10 anni in un circolo di An, quando si parlava di te scattavamo tutti sugli attenti. Il presidente Fini! Oggi mi accorgo che hai raccontato  tante frottole. Mio padre era un contadino, mi ripeteva sempre questa frase (non inventata da lui): “Chi non resta fedele alle proprie idee, o non serve lui o non servono le sue ide”. Noi potevamo ricordare di te, dopo 40 anni di parlamento,  che la Bossi-Fini ma, dopo aver rinnegato la storia, hai rinnegato anche questa insieme alla casa di Montecarlo.

Caro Bossi, la storia la scrivono sempre i vincitori e mai i vinti, per cui molte volte scrivono cose inesatte per potersi giustificare dei tanti misfatti commessi, l’Unità d’Italia i nostri avi l’hanno accettata e noi meridionali oggi la difendiamo perché ci è costata cara: abbiamo pagato con la forza lavoro, con l’arretratezza rispetto allo sviluppo economico che ha avuto il nord, con i mancati investimenti, insomma, abbiamo subito un cambiamento perché fossero lasciate le cose come stavano. I tuoi avi, caro Bossi, nel 1861 ci depredarono di tutto portandosi al nord oro, soldi, quadri, fabbriche e uomini per la manovalanza perché non eravate all’altezza di fare determinati tipi di lavoro, ma l’unica cosa che non potete toglierci è la dignità e l’orgoglio di figli del sud, delle nostre radici. Dici sempre che vuoi dividere la Padania dal resto, che il sud è la zavorra d’Italia, ebbene, prima di parlare di divisione, cominciate a riportare tutto ciò che ci avete tolto, fate al sud le stesse infrastrutture che in 150 anni sono state fatte al nord e poi ragioniamo. Ci siamo stancati di sentirti abbaiare, pur essendo un membro del governo. Un rappresentante dello stato dovrebbe avere più buon senso ed azionare il cervello prima di aprire la bocca. Tu chiami i colleghi ladri, ma poi a Roma lo stipendio te lo prendi pure tu!

Caro Scajola, sei un uomo fortunato; oltre al privilegio di essere eletto onorevole, c’è gente che ti compra la casa e tu nemmeno te ne accorgi (la nostra intelligenza l’hai messa sotto i piedi).

Caro Tremonti, fai una finanziaria al giorno, ma mai una che aiuti il Paese veramente a respirare! (vedi dal punto A al punto I altro che finanziaria risaneremmo il debito pubblico).

Che dire dell’opposizione? Ha ragione il sindaco Renzi: sono tutti da rottamare: Bersani, la Finocchiaro, Franceschini, la Bindi sono anni che ripetono le stesse frasi “È una vergogna!” “è penoso!” “devono andare a casa!”. Rutelli e Veltroni, dopo i tanti debiti lasciati nella capitale, sono ancora sulla cresta dell’onda, chi paga?  Di Pietro, Donati, Bocchino sembrano degli spiritati. Vendola, pensi a risanare i tanti debiti che affliggono la sua regione. Che dire di D’Alema? Casini, solo un ottimo oratore, non si sa mai da quale parte sta. Delle Regioni è meglio non parlarne, c’è veramente il disgusto della politica.

Per i politici che fanno il salto della quaglia, non dico nulla perché ho troppo rispetto per la quaglia. Caro Renzi, io non ho mai votato a sinistra, ma, se lei si presenta, sul mio voto potrà contarci. Ma ne deve rottamare parecchi.

Caro Presidente della Repubblica, penso che gli italiani siano orgogliosi di lei come lo sono io, lei, con l’esempio l’ultimo esempio vivente dell’unità di questo popolo che ha perso anche il valore della Politica – quella che ci hanno insegnato i grandi del passato (senza distinzione di colore e non nomino nessuno per non far torto ad alcuno); Lei cerca di dare alla politica i giusti toni, ma è la classe politica, purtroppo, che all’Italia non rende più alcun servizio. Le mie impressioni non sono dettate da rancore o da odio ma dalla profonda delusione e dal timore che ci sia tolta l’ultima cosa che ci è rimasta, la capacità e la voglia di dare speranza ai nostri figli, poiché la nostra speranza ci è stata depredata. Siamo un popolo senza futuro e, fra poco, saremo un popolo nudo dinanzi a questi politici che, con i loro intrallazzi ci hanno spogliati offesi ed umiliati.

L’Italia, come dice Lei, deve cambiare perché ha le potenzialità per farlo. Cari Giudici, per combattere la corruzione, gli abusi, la criminalità, la legge deve essere applicata, la pena deve essere certa e va scontata davvero; chi ha sbagliato non deve più stare nei pubblici uffici. Io mi chiedo: per questi grandi sprechi ha mai pagato qualcuno?

Come dicevo prima, queste parole non sono dettate da odio a rancore verso tizio o caio  ma dal desiderio (che è di tutti gli Italiani) che i nostri parlamentari abbiano il coraggio di cambiare atteggiamento  e la smettano di litigare, dando alla politica  la serietà, la responsabilità e la dignità che merita. Ma, purtroppo, non ne sono capaci e non vogliono prendere coscienza che sono la rovina di ogni singola persona che porta loro ogni singolo voto e ancor più non vogliono andare a casa, non vogliono farci scegliere chi è più giovane e fresco di loro, che abbia nuove idee e più sicura affidabilità.

Come dice il Presidente Napolitano , la politica è bella perché può risolvere, se vuole,  i problemi dei cittadini che con la pressione fiscale che abbiamo non ce la facciamo più ad andare avanti.

Cosa significa andare avanti? Per quanto riguarda le violenze successe a Roma ho visto e sentito per tv che molti politici cercano di giustificare i criminali sdrammatizzando  l’episodio, il problema è reale e questi vanno condannati con la giusta pena, non facciamone altri eroi come è successo a Genova con Giuliani, che i veri eroi sono le forze dell’ordine che tutelano ogni volta la ns incolumità con abnegazione e senso del dovere a rischio delle loro pelle. Un grazie profondo.

Mi scuso se molti politici non mi è stato possibile citarli (ma per come la penso verso di loro è stato meglio). Svegliatevi o andatevene tutti!

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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