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Indagini e manette, la politica trema

Proseguono inchieste su commistioni tra politici e ‘ndrangheta
In carcere esponenti politica calabrese: gli ultimi ieri a Cosenza


DI ANDREA POLIZZO

COSENZA – La politica calabrese trema. Dopo l’arresto del consigliere regionale Pdl Franco Morelli, accusato di aver favorito clan della ‘ndrangheta, altri due esponenti politici cosentini di spicco finiscono nel mirino dei magistrati: i Pd Pietro Ruffolo (foto) e Umberto Bernaudo.

I due, ex assessore alla Provincia di Cosenza il primo ed ex sindaco di Rende, attualmente consigliere provinciale il secondo, sono coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro che ieri ha portato all’arresto di 18 presunti affiliati alla cosca Lanzino – Presta – Di Puppo di Cosenza. In manette anche Pierpaolo De Rose, consigliere comunale di Piane Crati.

Secondo la tesi degli inquirenti, nel 2009 Bernaudo e Ruffolo sarebbero stati eletti in Provincia grazie al sostegno della cosca cosentina riconoscente, a sua volta, per i finanziamenti elargiti dai due, all’epoca dei fatti sindaco ed assessore del Comune di Rende, alla cooperativa Rende 2000, ritenuta controllata dal sodalizio criminale decimato nell’operazione di ieri.

Gli ultimi casi vanno ad aggiungersi ad una lunga lista di politici calabresi ultimamente finiti nelle cronache giudiziarie tra indagati ed arrestati.

Una lista, nella quale non manca il presidente stesso della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, indagato per falso in atto pubblico relativamente al periodo in cui ha ricoperto la carica di Reggio Calabria. Proprio il governatore però, negli ultimi tempi, ha rilasciato dichiarazioni forti per prendere nettamente le distanze dagli uomini vicini al suo governo finiti dietro le sbarre.

Per Santi Zappalà consigliere regionale Pdl, in carcere per corruzione elettorale, Scopelliti ha chiesto di “Buttare le chiavi”; e di Franco Morelli intervenendo a Reggio al convegno promosso dal Museo della ‘ndrangheta sulla cosiddetta  “area grigia” si è chiesto: “Chi poteva immaginare di Franco Morelli una cosa del genere? Di una persona vicina alla chiesa, scoperta a flirtare con i poteri criminali?”.

Parole con le quali il governatore calabrese ha scaricato senza indugio esponenti selezionati all’epoca delle elezioni regionali del 2010 seguendo il criterio della limpidità dei candidati, come deciso sottoscrivendo il codice etico.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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