Depurazione del Noce, Pesce: "Gestiamola noi"

Proposta al Cominoce per una società mista di gestione
I sindaci: “Idea da valutare che però presenta dubbi”


LAURIA (PZ) – Una società mista pubblico-privata per la gestione degli impianti di San Sago con i comuni della Valle del Noce, le associazioni ambientaliste, per la legalità e le ditte presenti.

E’ la proposta lanciata dalle associazioni del Comitato in difesa del fiume Noce nel corso dell’ultima assemblea svolta a Lauria, in provincia di Potenza, martedì 15 maggio.

Oltre alle associazioni ambientaliste e alle amministrazioni dei Comuni lucani e calabresi della Valle, presenti all’incontro anche rappresentanti dell’Ambito territoriale ottimale e dell’Agenzia regionale per l’ambiente della Basilicata.

Alla base della proposta una serie di motivazioni riconducibili alle disfunzioni del sistema territoriale di depurazione e contenute in un documento video realizzato dall’associazione Valledelnoce.it.

“I depuratori – ha dichiarato il portavoce Ulderico Pesce – non funzionano. Per questo proponiamo una gestione che coinvolga il pubblico ed il privato per consentire una migliore depurazione e, di conseguenza, un mare del Golfo di Policastro realmente pulito”.

Nella proposta, dunque, si fonderebbero le amministrazioni comunali, le ditte Eocologica 2008, La recuperi Srl e associazioni ambientaliste come Valledelnoce.it e Libera Lagonegrese.

Solo una idea allo stato embrionale, che dovrà essere discussa nei prossimi mesi, ma che ha già registrato alcuni dubbi da parte dei sindaci. Bisogna infatti tener conto delle leggi che regolano la costituzione di soggetti misti, oltre alle norme del movimento dei rifiuti da una regione all’altra. Nei loro interventi, i sindaci presenti, lo hanno fatto presente, ma hanno anche chiarito che la proposta verrà opportunamente valutata.

Quanto al filmato diffuso da Vallenoce.it, il documentario realizzato da Pesce e i suoi denuncia gli accumuli dei fanghi di risulta dalla depurazione nelle vasche di molti impianti. Buona parte delle immagini che lo compongono fanno riferimento al depuratore di località Falconara, nel Comune di Tortora.

Le riprese sono corredate da spiegazioni fornite dalla voce narrante di Ulderico Pesce. Il racconto riferisce del passaggio di gestione dalla Smeco alla Soteco di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Quest’ultima, per entrare nella gestione dell’impianto tortorese ha preteso dall’amministrazione comunale la bonifica delle vasche. Una operazione da circa 50mila euro che, attualmente, si sta effettuando grazie a una centrifuga di proprietà di una ditta controllata dalla stessa proprietà degli impianti di San Sago.

Una evenienza che stride con la lotta che la Giunta Lamboglia ha intrapreso contro le mire espansionistiche del privato nell’area.

A mitigare l’effetto sorpresa, però, le dichiarazioni del sindaco Lamboglia il quale ha fatto presente che del macchinario che compatta i fanghi in alcuni container, riducendo dunque il numero di viaggi verso l’impianto di Pianopoli, ne esistono pochi esemplari in Italia e che, quotidianamente, si sta recando a Falconara per controllare l’andamento delle operazioni. Dello stesso tono le dichiarazioni di Pesce che ha anche sostenuto che nell’area del depuratore tortorese si sta lavorando in maniera egregia, pur se tardiva.

“Quanto sta avvenendo nell’impianto di Falconara – ha detto – è necessario avvenga anche anche nei depuratori dei comuni lucani della Valle del Noce”.

Gli impianti di paesi come Lauria, Trecchina, Maratea o Nemoli sono gestiti da Acquedotto lucano.

A tal proposito il primo cittadino di Tortora ha rimarcato polemicamente le assenze ai tavoli del Comidifnoce del gestore.

Il sindaco di Maratea, Mario Di Trani, ha dichiarato di non essere a conoscenza di problemi di accumulo di fanghi nel depuratore della città del Cristo, ma che a breve provvederà ad effettuare una ispezione.

Tra gli altri interventi si è segnalato anche quello di Giovanni Pagano, consigliere di minoranza nel Consiglio comunale di Tortora che ha lamentato troppa farraginosità nell’azione del Comidifnoce.

“In vista dell’imminente stagione estiva – ha dichiarato – servirebbero maggiori garanzie. Se il mare, anche quest’anno dovesse creare problemi – ha concluso – potremmo promuovere costituzioni di parte civile contro le amministrazioni comunali”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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