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Tortora, abbattimenti di bestiame ed è (ingiustificata) psicosi

TORTORA – Undici capi di bestiame abbattuti causa malattie infettive nelle frazioni montane di Tortora ed esplode una ingiustificata psicosi.


A generarla, la lettura e la diffusione in rete di alcune ordinanze del sindaco Pasquale Lamboglia, risalenti all’11 maggio, e che intimano ad alcuni allevatori delle frazioni montane: “Di abbattere gli animali risultati positivi alle prove sierologiche, entro trenta giorni”.

Brucellosi e tubercolosi le patologie riscontrate dai controlli del Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria distrettuale di Praia a Mare rispettivamente su un capo bovino nell’allevamento di località Carro, su due in quello di Massacornuta e su otto capi in due distinti allevamenti della frazione Maricosa.

Le ordinanze sindacali, dunque, hanno ordinato l’abbattimento di undici capi bovini, oltre a tutta una serie di misure come il sequestro delle aree e del rimanente bestiame o il divieto di vendita dei prodotti derivanti.

Per la popolazione allarmata dal ‘passaparola’ in rete sul contenuto delle ordinanze, arrivano rassicurazioni da ambienti veterinari. Tutti gli allevamenti colpiti, infatti, dopo l’allontanamento dei capi infetti, sono risultati negativi ad altre infezioni nei due successivi controlli di prassi svolti dal servizio veterinario. Per questo motivo sono stati riaperti alle loro attività, con ordinanza di revoca delle precedenti.

Si tratta, inoltre, di allevamenti di bestiame da macello e non produttori di latte e derivati da commercializzare, come alcuni abitanti hanno invece temuto. Quanto alla procedura di abbattimento, consiste nel portare i capi infetti nel più vicino mattatoio dove viene svolto un ulteriore controllo per verificare la presenza sui corpi degli animali di ‘aperture’, muchi o quant’altro potrebbe far pensare alla diffusione della malattia individuata.

A quanto pare, per i capi provenienti dagli allevamenti tortoresi, anche questi controlli sarebbero risultati negativi. In caso contrario, le carcasse sarebbero state immediatamente bruciate.

Tutto nella normalità insomma, e ingiustificata psicosi causata da troppo internet. L’intero territorio – informano ancora da ambienti dell’azienda sanitaria – è da anni interessato in maniera endemica da questo tipo di infezioni, ma l’opera di contrasto è costante tanto che si potrebbe tranquillamente parlare di fenomeno sotto controllo.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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