È il titolo della relazione sull’allenamento specifico del portiere a cura di Luigi Borelli, premiata al concorso Apportgarda 2012.
Borrelli, recentemente preparatore in Eccellenza calabrese dei portieri di squadre come Praia e Scalea, si è aggiudicato il riconoscimento riservato ai soci Apport grazie alla presentazione di un lavoro da svolgere in aula e sul campo.
“È stata una esperienza emotivamente molto intensa e costruttiva dal punto di vista umano e professionale – commenta Borrelli -. Un momento di crescita a coronamento di anni di sacrifici, studi e continui aggiornamenti grazie ad Apport, ai preparatori e al presidente Rapacioli. Il riconoscimento – ha poi agggiunto – lo condivido con i dirigenti delle società che mi hanno dato fiducia in questi anni e con i ragazzi che ho allenato”.
La premiazione è avvenuta nell’ambito della quinta edizione di Apportgarda, organizzato dall’Associazione sportiva italiana preparatori portieri di calcio. Quattro giorni sul Lago di Garda con lezioni in aula, dimostrazioni sul campo, confronti, esercizi.
All’evento, presenti esperti del settore del calibro di Christophe Lollichon (Chelsea), Xavi Valero (staff Rafa Benitez), Hugo Oliveira (Benfica), Claudio Filippi (Juventus), Marco Landucci (Milan), Gigi Ragno (giovanili Milan), Claudio Maiani (giovanili Juventus), Luca De Prà (giovanili Genoa), Devis Mangia (ex Palermo). E ancora, i professionisti Paolo Orlandoni e Nicola Pavarini, portieri che hanno aiutato i tecnici a stilare le loro relaizoni.
“Importantissima – ha commentato ancroa Borrelli – la presenza del formatore Sergio Borra con la sua lezione di strategie motivazionali e valorizzazione del potenziale e di Daniela Oriandi, esperta di psicologia dello sport”.
ma per mister Luigi Borrelli il momento più toccante dell’intera manifestazione è avvenuto quando è stato premiato Piero Persico, decano dei preparatori dei portieri italiani tra cui nomi del calibro di Zenga e Braglia.
“Mister Persico – ha raccontato Borrelli – è stato tra i primi a capire che bisognava cambiare qualcosa nel modo di allenare i portieri e lui, con grande umiltà, ha invitato noi preparatori a voler bene ai propri ragazzi, a considerarli esseri umani e non macchine, ponendoli sempre al centro dell’attenzione, con la consapevolezza che il tempo ed i sacrifici spesi un giorno saranno ripagati”.
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