L’ iniziativa della magistratura è scattata dopo la presentazione di una querela da parte delle figlie dell’uomo contro i medici del pronto soccorso.
Secondo la denuncia, l’uomo, di Amantea, il 15 maggio scorso ha accusato forti dolori allo stomaco, sudorazione, disartria. Portato nell’ospedale di Paola gli è stato diagnosticato un attacco ischemico transitorio. Dopo essere rimasto in osservazione alcune ore, l’uomo ha deciso di tornare a casa. Nel corso della notte il peggioramento. A questo punto l’uomo è stato portato nel pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza dove ha riferito di stare molto male e della diagnosi fatta all’ospedale di Paola.
Sottoposto a visita neurologica, lo specialista ha consigliato una risonanza o una tac da ripetere a distanza di due settimane perché erano presenti delle anomalie compatibili con una lesione irritativa cerebrale. Ma a questo punto, secondo la denuncia delle due ragazze, il medico del pronto soccorso ha disatteso le indicazioni ed ha diagnosticato una crisi epilettica prescrivendo i farmaci relativi.
Tre ore dopo, nonostante i dolori persistenti, l’uomo è stato dimesso ed è tornato a casa, ma dopo 24 ore è morto.
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