Ma questa volta, il sindaco Pasquale Basile potrebbe aver deciso di chiudere definitivamente due questioni complicate: Censum e Avvenire.
Per entrambe il rapporto di lavoro con il Comune altotirrenico potrebbe concludersi in questi giorni.
Niente di ufficiale, ma la notizia trapela da fonti molto vicine alla Giunta Basile, che avrebbe già deciso di rescindere il contratto con le due società.
Recupero crediti e raccolta dei rifiuti Solo grane per il primo cittadino di Scalea, che come soluzione avrebbe chiuso la porta in faccia alle due aziende perché inadempienti.
La Censum, secondo l’amministrazione comunale, non ha avviato in tempo utile la riscossione di Tarsu e acqua. I soldi che l’ente avrebbe dovuto incassare dalla tasse versate dai cittadini, dovevano servire anche per il pagamento del 10 percento dei tributi ai dipendenti della società di Rutigliano, in provincia di Bari, così come stabilito lo scorso marzo.
La Censum si difende e rivendica il suo credito. Il Comune ha un debito con la ditta di circa un milione di euro.
Che l’Avvenire volesse abbandonare Scalea è cosa risaputa da mesi. Si è discusso di cessione dell’appalto ad un’altra ditta, ma la società indicata non ha i requisiti per aggiudicarsi la raccolta dei rifiuti.
Questioni lunghe e cavillose per le quali si aprirebbero altri contenziosi.
Ecco spiegato perché gli uffici comunali competenti sono ancora a lavoro e la decisione non è stata ufficializzata.
La Giunta Basile sta esaminando una proposta di rescissione dei contratti in forma consensuale.
Come se non bastasse, parte della città è senza acqua da giorni. Il Comune non paga e la Sorical ha chiuso i rubinetti. Il sindaco ha già richiesto il ripristino del servizio idrico, ridotto in località Petrosa e nel centro storico di Scalea, ma la società ha fatto orecchie da mercante e ha fatto sapere che aumenterà la portata idrica solo dopo aver ricevuto un versamento di circa 356mila euro.
Solo una parte del debito complessivo, poco più di 3 milioni di euro, che l’ente altotirrenico ha accumulato negli anni. Ma Basile non cede, i conti non tornano e vuole vederci chiaro.
Nel frattempo ha ordinato alla Sorical di regolarizzare il servizio e ha minacciato che in caso contrario si adiranno le vie legali. Della vicenda sono stati già interessati il Prefetto di Cosenza, la Procura della Repubblica di Paola e il comando della compagnia dei carabinieri di Scalea.
In questi giorni la soluzione al problema. Il rischio maggiore è che i cittadini rimangano senz’acqua e il paese venga invaso dalla spazzatura.
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