PRAIA A MARE – L’Alto Tirreno cosentino guarda sempre più con interesse al Lagonegrese per la sua domanda di sanità.


Il punto di riferimento sanitario costituito un tempo dall’ospedale di Praia a Mare è ormai venuto meno. La Regione Calabria dopo aver scontentato un comprensorio di oltre 50mila abitanti, privandolo di una struttura funzionale alla sua vocazione turistica, dimostra ancora la sua inefficienza governativa predisponendo riconversioni delle strutture in forte anticipo rispetto agli studi di fattibilità.

E se le strutture di riferimento dovrebbero essere gli inadeguati spoke di Cetraro e Paola, raggiungibili attraverso altrettanto inadeguati collegamenti viari, ecco che il quadro è completo.

Vale dunque la pena informarsi per bene su cosa offre la vicina Basilicata.

Partiamo da Lagonegro. Qui, a breve, partiranno i cantieri del nuovo ospedale per acuti. Opera avveniristica, pensata in tempi non sospetti, costerà oltre 80milioni di euro per oltre 200 posti letto. Intanto resta in piedi il San Giovanni dove è stata concentrata l’attività di medicina per acuti.

Già perché, pur non essendo in regime di rientro dal deficit sanitario, la regione Basilicata ha provveduto al riordino ospedaliero con propria legge. Per questo motivo, è cambiato il volto di altre due strutture, ancor più vicine geograficamente al Tirreno cosentino: gli ex ospedali di Maratea e Lauria.

Oggi sono strutture distrettuali, con punto territoriale di soccorso per assicurare l’emergenza urgenza e l’attività ambulatoriale potenziata.

Maratea offre posti letto di Rsa, residenza sanitaria assistita, proprio come la Casa della salute di Praia a Mare, ma ne presenta ben 10 esclusivamente dedicati ai pazienti che soffrono di Alzheimer e si punta a creare un polo riabilitativo.

A Lauria sono rimasti i servizi, lungodegenza e riabilitazione su tutti, e si prospetta un polo pediatrico.

Obbiettivo: potenziare l’assistenza sul territorio in particolar modo a pazienti cronici, come nel caso dell’oncologia. Insomma, qui si va verso il potenziamento dell’assistenza pressoché domiciliare mentre sull’Alto Tirreno cosentino ci si affida alla speranza… oppure alla migrazione sanitaria.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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