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Lauria, Carpineto: "Questione di tempo e denaro"

LAURIA – Potrebbe servire più di un anno per riattivare definitivamente la discarica comunale di Lauria in località Carpineto dopo la decisione del Gip di Lagonegro di dissequestrare l’aria.


Tempi tecnici di ripristino e incertezze di vario genere pesano sul destino dell’impianto di conferimento e trattamento di rifiuti lauriota, punto di riferimento per decine di comuni del Sud della Basilicata.

Tanto per cominciare, sulla decisione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lagonegro, Lucia Iodice, pesa l’imminente ricorso della procura che, come ha informato il sostituto Anna Grillo, titolare del fascicolo, considera Carpineto ancora un sito a forte rischio ambientale.

Nei tre mesi di inattività, infatti, l’autorità giudiziaria ha consentito unicamente il funzionamento di alcune parti della discarica, come ad esempio l’impianto per la produzione di biogas. Le procedure di riattivazione delle altre parti, tra necessarie verifiche e burocrazia, si prospettano lente e costose.

Sarà infatti necessario analizzare ed eventualmente bonificare l’intera area dalla superficie di circa 10mila metri quadrati, con fondi stanziati dalla Regione Basilicata e con i primi risultati non prima di 4 mesi.

Una cifra prossima ai 300mila euro, invece, sarà necessaria per il capping, ovvero la copertura dei cumuli di rifiuti per evitare che le piogge incrementino la produzione di percolato. Per questa operazione si dovrà tener conto dei tempi per la gara d’appalto dei lavori, oltre a quelli di realizzazione, quando l’inverno, e con esso le piogge, è alle porte.

E qui, si apre il capitolo percolato. Secondo stime fornite dall’amministrazione comunale di Lauria, le precipitazioni del periodo di sequestro, hanno rovesciato sui cumuli di tal quale circa 2mila metri cubi di acqua producendone di nuovo.

La quantità di liquido inquinante intanto formatasi va smaltita. Ciò avverrà molto probabilmente altrove considerato che la recente inattività del depuratore interno comporta un ulteriore aggravo di tempo, e denaro, per la riattivazione.

Infine va calcolato anche il periodo necessario a effettuare il collaudo generale dell’impianto dopo le modifiche che avevano indotto due estati fa il Comune a chiudere Carpineto.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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