Processo Marlane, sentiti dirigenti Marzotto

PAOLA – Lo stabilimento Marlane di Praia a Mare era un impianto che, per lavorazioni effettuate, materie prime e coloranti utilizzati e per i livelli di qualità e sicurezza espressi risultava assolutamente omogeneo agli altri 30 impianti del gruppo Marzotto.


È questa la descrizione che dell’opificio tessile etichettato come “fabbrica dei veleni” hanno fatto oggi alcuni dirigenti del marchio di Valdagno nel corso degli interrogatori al tribunale di Paola nell’ambito del processo Marlane.

Questa mattina si è svolto l’esame di Silvio Cipollotti, dal 1987 al 2008 organico alla Marzotto con compiti relativi al bilancio del gruppo. Franco Carrarini, per un anno direttore della divisione tessuti della Lanerossi, che comprendeva gli  impianti di Schio e Praia a Mare; e Andrea Buso, direttore tecnico della divisione tessuti dal 1997 al 2000.

Attraverso le loro testimonianze, presumibilmente, i difensori dei soggetti citati come responsabili civili nel procedimento penale hanno mirato a mettere in evidenza che l’insieme delle attività produttive svolte a Praia a Mare negli anni oggetto dei reati contestati sono simili a quelli di altri impianti del gruppo dove non si è registrata una mortalità per patologie tumorali così allarmante come alla Marlane.

Inoltre, nessuno dei dirigenti ascoltati oggi, in occasione di visite all’impianto di Praia a Mare, ha riscontrato personalmente problemi ambientali o di sicurezza in fabbrica. Né ha ricevuto segnalazioni in tal senso da maestranze o delegati sindacali.

Particolare interesse ha suscitato un passaggio dell’interrogatorio di Cipollotti nel quale l’ex dirigente ha riferito alla corte del Piano di caratterizzazione predisposto da Marzotto nel 2007 dopo la dismissione dell’area. Lo studio, preliminare a una eventuale bonifica, fu però bloccato dal sequestro dell’area disposto dall’autorità giudiziaria.

A chiudere gli interrogatori di giornata due ex dipendenti Marlane. Un’impiegata della segreteria generale e Ferdinando Orrico, addetto alla manutenzione degli impianti di condizionamento. Da quanto riferito dall’ex operaio, gli impianti di areazione erano frequentemente controllati da personale dotato di dispositivi di protezione individuale, periodicamente ammodernati e le scorie frutto delle pulizie erano regolarmente raccolte e avviate allo smaltimento. Si torna in aula il 20 dicembre per l’ultima udienza del 2013.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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