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Calabria, malaffare e sanità un legame inscindibile

CALABRIA – I servizi televisivi andati in onda il 20/03/2014 sulla rete LA7 hanno portato ancora una volta alla ribalta nazionale la drammatica condizione della Sanità calabrese causata della scandalosa gestione di politici e faccendieri senza scrupoli.


Situazioni che ben conosciamo e contestiamo da tempo alle forze politiche che governano la regione spesso con l’indifferenza e compiacenza delle opposizioni.

Viviamo in condizioni non più tollerabili ed è per questo che in prossimità della visita che il 26 marzo il Presidente del Consiglio Matteo Renzi farà a Scalea è necessario chiedere con forza un segnale che ristabilisca legalità e trasparenza  nella gestione della sanità pubblica.

Tale gesto non può che essere la rimozione di chi fino ad ora, con il sostegno di Pdl prima e Nuovo Centro Destra e Forza Italia dopo oltre all’Udc, ha spadroneggiato nella sanità regionale: il Commissario ad acta Giuseppe Scoppelliti.

L’Alto Tirreno è un territorio all’estrema periferia dei centri di poteri ed economici da sempre abbandonato e reietto che con l’ attuazione del Piano di rientro sanitario attuato dal Commissario Scopelliti è stato condannato a morte.

Da anni ormai verifichiamo che giovani e meno giovani, uomini, donne e bambini vivono situazioni terribili e dolorose dovute alla carenza di qualsiasi tutela ed assistenza sanitaria  e che non di rado finiscono in  tragedie.

In questo territorio ed in Calabria non uccide solo la mafia ma anche la sanità, per via di scelte scellerate dettate da una politica dell’affare, faziosa e dedita più alla gestione e mantenimento del potere per propri fini economici che a dare risposte alle necessità di tutti i cittadini.

Le cronache, oltre all’attività di inquirenti e forze dell’ordine, ci dicono dell’allegra e discutibile gestione delle aziende sanitarie e della disastrosa situazione della sanità in ogni area di questa regione;  la politica non può continuare sempre ad essere ultima nell’attività di moralizzazione e deve iniziare a “cambiare verso” concretamente e con i fatti !!!

Ecco perché al Presidente del Consiglio non si può che chiedere un solo atto se davvero vuole intervenire concretamente a favore dei calabresi tutti, rimuovere con immediatezza il commissario ad acta della sanità in Calabria.

Questo è l’unico e vero segno di cambiamento, la nuova primavera che farà impegnare tutti per un’altra Calabria.

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