San Sago, dissequestro: la decisione del Gip

TORTORA – Il dissequestro temporaneo del depuratore di San Sago servirà al privato per effettuare lavori di ammodernamento e per risolvere alcune problematiche dello stesso.


Sarebbe questa la motivazione che ha spinto il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola a togliere momentaneamente i sigilli all’impianto della Ecologica 2008 Srl.

Non saranno effettuate modifiche al depuratore – ha chiarito l’avvocato Giuseppe Belvedere, legale difensore della ditta –. Al momento non possiamo entrare nello specifico degli interventi. Lo faremo dopo aver comunicato i dettagli agli enti competenti. A Regione Calabria, Provincia di Cosenza e Comune di Tortora – ha poi precisato – non dobbiamo richiedere autorizzazioni. Soltanto al Gip che, comunque – conclude Belvedere – ha disposto che vengano informati dell’inizio dei lavori”.

Una volta che partiranno le opere, dunque, gli enti potranno inviare un proprio controllore per seguire i lavori.

La decisione del Gip sarebbe stata presa nonostante il parere negativo del procuratore capo di Paola, Bruno Giordano e potrebbe essere considerata come preludio di una prossima riapertura degli impianti.

Una decisione che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia che ha dato mandato legale per chiedere al procuratore Giordano di impugnare la decisione del Gip e chiedere un nuovo sequestro.

Anche in questo caso – ha dichiarato il primo cittadino – ci costituiremo parte civile contro il privato, ma anche nei confronti di Regione, Arpacal e Provincia.

A quanto si apprende, Lamboglia ha intenzione di avvalersi dell’avvocato Lucio Conte, già noto per l’impegno in cause di materia ambientale tra cui il processo Marlane.

Il depuratore di località San Sago, lo ricordiamo, era stato sequestrato nel dicembre 2014 dalla guardia di finanza su mandato dello stesso Gip di Paola, dietro richiesta della Procura della Repubblica di Paola.

Gli inquirenti ipotizzarono un illecito sversamento di rifiuti liquidi speciali nel fiume Noce e nel Tirreno, suffragando le loro tesi con una ordinanza molto voluminosa frutto di circa tre anni di indagini svolte dal nucleo ambientale della procura, dai finanzieri e dai carabinieri del Noe di Lagonegro.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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