Santa Maria del Cedro, tre luoghi per tre Giusti

SANTA MARIA DEL CEDRO – “Tre luoghi della città, a breve, saranno intitolati a Giorgio Perlasca, Gino Bartali e Papa Giovanni XXIII in qualità di Giusti tra le nazioni”.


Lo ha annunciato il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, nel corso del convegno svolto ieri in sala consiliare alla presenza, tra gli altri, di Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, e organizzato dall’Accademia internazionale del Cedro con la collaborazione della proloco.

I Giusti tra le nazioni, sono personaggi non-ebrei noti o meno noti alle cronache per aver salvato, durante la Seconda guerra mondiale, anche un solo ebreo dal genocidio nazista conosciuto come Shoah.

Nel corso del saluto al pubblico, al pari di altri relatori di giornata, Vetere ha espresso anche un pensiero pacifista circa il nuovo conflitto israelo-palestinese attualmente in corso in Medio Oriente.

Nell’incontro di ieri è stato posto al centro del dibattito il lascito storico e culturale degli ebrei in Calabria.

“L’importanza di questo incontro – ha detto Franco Galiano, presidente dell’Accademia internazionale del cedro che di recente è stato investito della carica di consulente per le politiche culturali del comune – risiede soprattutto nell’ampia programmazione che l’accademia sta cercando di portare avanti. C’è il dialogo tra la Calabria, o meglio tra le comunità calabresi legate al frutto del cedro e quelle ebraiche”.

“Non è purtroppo molto diffusa – ha poi detto Gattegna – la conoscenza di quella che è stata l’importanza della presenza ebraica prima del 1500 in tutto il Meridione d’Italia, Calabria in particolare. Qui c’erano molte comunità che si sono dissolte con la dominazione spagnola e allor quando vennero importate le leggi dell’inquisizione. Ciò ha impedito agli ebrei di rimanere in questi luoghi. Ci sono state molte emigrazioni e conversioni forzate. La nostra presenza qui, oggi, è dovuta all’accordo con le istituzioni locali che sono interessate a collaborare con noi su questo piano culturale”.

Il giusto corollario di queste attività culturali legate all’ebraismo rimane l’opportunità economica offerta dalla commercializzazione del cedro.

“Certamente il cedro – ha detto ancora il presidente Ucei – oltre che un ornamento sacro, per noi è anche un prodotto gastronomico di grande interesse. Per questo territorio è una grande fortuna avere questa produzione. Esiste anche questo interesse turistico e gastronomico che non sostituendoli si aggiunge agli altri interessi”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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