Dissesto idrogeologico, appello a Renzi

CATANZARO – “Investimenti rapidi per la prevenzione del rischio idrogeologico”.

È questa la richiesta dell’Ordine dei Geologi della Calabria al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi che, secondo fonti di Palazzo Chigi, sarà in Calabria intorno a Ferragosto per fare il punto della situazione sull’utilizzo dei fondi strutturali nelle regioni del Mezzogiorno.

Nella lettera dei geologi calabresi indirizzata al premier viene tratteggiata la situazione di emergenza della regione.

Serve – secondo gli esperti del settore – una seria programmazione per la messa in sicurezza del territorio: una priorità dalla quale non si può prescindere per la sicurezza dei cittadini e per lo sviluppo della Calabria.

I geologi calabresi ricordano come l’accordo di programma del 2010 tra Regione Calabria e Ministero dell’Ambiente, finalizzato a fronteggiare il rischio idrogeologico, sia purtroppo lettera morta.

Il patto prevedeva 185 interventi urgenti di mitigazione per 220 milioni di euro ma, a distanza di quattro anni i cantieri aperti sono pochissimi. La cabina di regia, affidata a una struttura commissariale creata ad hoc avrebbe dovuto accelerare le procedure. Ma questo non è avvenuto.

“Ad ogni pioggia – scrivono i geologi calabresi – il territorio calabrese va in pezzi”.

Il vuoto di potere che si è creato a palazzo Alemanni non aiuta poiché – viene sottolineato nella missiva – il recente decreto legge Ambiente stabilisce che i presidenti delle regioni subentrano ai commissari straordinari. Ma la Regione Calabria è ancora senza una guida dopo le dimissioni di Scopelliti.