DI BIAGIO PEPE*


PRAIA A MARE – In quest’ultimo periodo a Praia a Mate sta andando in scena uno spettacolo teatrale dal titolo La politica che non c’è.

Attori protagonisti e non sono politici in seno al Consiglio comunale che sono stati eletti nella stessa lista, oggi separati e persone esterne al civico consesso.

Mi chiedo: a che pro questi soggetti oggi vogliono le dimissioni di due consiglieri eletti con civico consenso? Sono forse persone queste interessate a subentrare in caso di decadenza dei consiglieri appartenenti a Uniti rilanciamo Praia?

Analizzando il tutto sembrerebbe di no, in quanto il segretario cittadino di Sel ricopre già il ruolo di consigliere, mentre il rappresentante dell’Alternativa non potrebbe subentrare poiché la compagine che rappresenta non ha espresso nessun consigliere.

Forse qualche altro ex appartenente del gruppo Urp e oggi accasato in Sel aspira a entrare in consiglio?

Corretto sarebbe se la richiesta venisse da diretti interessati. In altre parole, chi si trova a essere per voti presi il primo e il secondo dei non eletti, Antonella Palladino e Francesco Garreffa. Cosa ne pensano loro in merito?

Comunque tale richiesta troverebbe motivazione se a sfiduciare i due consiglieri fosse il restante gruppo di Urp, e a oggi non mi sembra che i restanti candidati del gruppo guidato da De Paola, ammesso che il gruppo esista ancora, abbiano avanzato tale richiesta.

La richiesta di dimissioni nasce, così come si evince nell’articolo frutto di una nota congiunta da parte dell’Alternativa e del circolo locale di Sel, per una mancata politica di opposizione da parte dei due rappresentanti di Urp. Tra le righe anzi si percepisce quasi di ritenere i due accomodanti verso l’attuale maggioranza, e tale osservazione ci può stare da parte dell’Alternativa che era forza contrapposta a Urp, ma non ci sta da parte di chi è stato eletto con i voti della lista Uniti Rilanciamo Praia.

Leggo di un’azione politica inesistente, accomodante, ma prendendo una delle ultime delibere consiliari, precisamente quella sul demanio, tema su cui il consigliere Marsiglia tanto si dice contrariato sulle azioni portate avanti dall’amministrazione, viene invece fuori un dato strano. Mentre lo stesso, che si è visto bocciare una sua proposta di modifica all’atto di deliberazione presentata dalla maggioranza, parliamo della delibera di consiglio n23 del 13/08/2014, alla fine si astiene. I due Consiglieri definiti accomodanti, invece, votano contrario.

Forse al consigliere sfugge che in politica l’astensione non è espressione di voto contrario e spesso risulta essere una presa di posizione accomodante sicuramente molto più di un voto contrario!

Certo che, alla luce di questo teatrino, viene da chiedersi cosa sarebbe successo se avessero vinto? Come avrebbero potuto amministrare con dei franchi tiratori all’interno?

Franchi tiratori che non si sono risparmiati in tempo di elezioni di attaccare e apostrofare su i social, definendoli “traditori e venduti”, chi come me e qualche altro collega della passata amministrazione ha preso le distanze dalla compagine che si stava formando. Tutto questo senza nessuna falsità, alla luce del sole e senza sotterfugi.

Ora, viene naturale chiedere chi sono i veri traditori? Chi sin dall’inizio ne ha preso le distanze o chi ha voluto fortemente De Paola per poi pugnalarlo alle spalle?

Oggi non voglio di certo calarmi nei panni del difensore dei consiglieri di cui si chiedono le dimissioni, ma voglio però fare un plauso a loro per la coerenza e la fermezza con cui sono rimasti uniti lì dov’erano quando hanno deciso di iniziare questo cammino politico insieme.

Probabile che a breve, e ne anticipo la notizia poiché a me piace agire alla luce del sole in modo da evitare che poi commentino fuori luogo su i social, che io possa incontrare il sindaco e il capo gruppo di Urp, per discutere, scontrarci e confrontarci su temi riguardanti lo stato attuale della nostra cittadina, e mi dispiace se anticipando io la notizia, toglierò il gusto a qualche appassionato di pettegolezzi di divertirsi ironizzando su cenette varie.

Questo se avverrà è perché io credo fortemente nel processo di pacificazione sociale necessario per far si che nella nostra cittadina si aprano scenari politici costruttivi per un futuro diverso, e non può esserci tale processo se non si parte da un dialogo anche se spigoloso ma necessario per il bene di Praia.

 

*ex assessore della Giunta Lomonaco.

Redazione

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