Unesco Calabria, Galiano spinge il cedro

Parla Franco Galiano neo-componente del comitato Unesco della Regione Calabria. L’impegno per la valorizzazione del cedro “Ma serve coralità dei comuni della riviera”.

L’impegno per la valorizzazione del cedro è un diktat per il presidente dell’Accademia internazionale del cedro, Franco Galiano.

Lo abbiamo incontrato per commentare l’esito della prima riunione del Comitato Unesco della Regione Calabria alla quale, lo scorso 22 settembre, ha partecipato in qualità di fresco nominato nell’organismo che si occuperà dei progetti per l’inclusione di beni ambientali e culturali nel patrimonio dell’umanità.

“Una carica importante – ha detto Galiano – ma anche impegnativa. Per il prestigio che conferisce e per il lavoro che propone. Nel corso della prima seduta, ho proposto il cedro come bene dell’Unesco, come bene immateriale dell’umanità. Non sarà semplice. Alcuni hanno avanzato altre proposte tra cui la Passione vivente di Terranova di Sibari, la Biosfera della Sila, la cattedrale di Cosenza o i battenti di Nocera e Verbicaro. È tutto un concerto del meglio della Calabria a livello artistico, paesaggistico e culturale”.

Per raggiungere l’obbiettivo sarà però necessario il coinvolgimento delle istituzioni locali.

“Ho scritto al sindaco di Santa Maria del Cedro – ha poi fatto sapere Galiano – invitandolo a formalizzare linziativa coinvolgendo i centri della Riviera di cui il cedro è simbolo. Serve coralità per strappare un si all’Unesco. Ottenere il riconoscimento di un bene dell’umanità – ha concluso – sarebbe un grande prestigio per il territorio con conseguenti ritorni sul piano turistico, culturale ed economico”.