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Maladepurazione, la Procura sollecita ancora i comuni

PAOLA – Collaborazione e interventi. È quanto chiede la Procura della Repubblica di Paola a sindaci e ai responsabili degli Uffici tecnici comunali.


Al centro dell’attenzione lo stato delle acque bianche (piovane e sorgive), le vasche di accumulo dei depuratori e i misuratori di portata all’ingresso degli impianti di depurazione.

Il procuratore capo, Bruno Giordano, dopo aver nei mesi scorsi sollecitato le amministrazioni comunali adesso scrive ai comuni domandando pertanto quali interventi siano stati effettuati nei territori di rispettiva competenza.

Con l’arrivo delle piogge, in poche parole, complice l’assenza di una separazione tra acque bianche e nere si verifica sovente che le acque bianche confluiscono nei depuratori mandandoli in tilt. Questo inficia l’intero processo di depurazione come accaduto ad esempio nello scorso mese di luglio (molto piovoso) ma anche e soprattutto d’inverno.

Giordano in merito evidenzia che: “Si chiede di comunicare le modalità di smaltimento delle acque bianche (sorgive e piovane) precisando la gestione delle stesse nell’ambito del territorio di competenza. In particolar modo se confluiscano totalmente o parzialmente nella rete fognaria comunale e trasmettendo eventuali provvedimenti interdittori adottati nel merito”.

E aggiunge: “Si voglia inoltre comunicare se il depuratore comunale di competenza sia dotato di vasche di accumulo ed equalizzazione volte a far fronte agli arrivi improvvisi di acque meteoriche precisando se le stesse siano operative e funzionanti”.

Infine chiede di riferire sull’installazione e funzionamento dei misuratori di portata posizionata all’ingresso degli impianti di depurazione.

Le risultanze del suddetto misuratore (previsto con apposita legge regionale 10/97) andrebbero poi registrate giornalmente nell’apposito quaderno di marcia dove andrebbero iscritti anche il consumo di energia elettrica, il consumo di reagenti, i rifiuti prodotti e smaltiti con l’indicazione del tipo e del quantitativo, il volume del fango sedimentato in trenta minuti, la concertazione dei fanghi in ogni corrente di riciclo, il consumo idrico.

Detto quaderno come illustrava ad aprile Giordano “dovrà essere tenuto a disposizione delle autorità dio controllo nel caso di ispezione degli impianti”.

Il procuratore anche se consapevole che un miglioramento c’è stato nel corso di questi anni vuole tenere sotto controllo la problematica emersa durante le attività di indagine in particolar riferimento alle acque reflue urbane.

In tal senso sul territorio si stanno registrando diversi interventi. Come ad esempio quelli presso i sottopassi di Paola che conducono sul lungomare.

 

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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