La battaglia di Vincenzo: nelle aule dei tribunali

SANTA MARIA DEL CEDRO – Il caso di Vincenzo Capogrosso è pronto ad approdare nelle aule giudiziarie.

Lo riferisce Giuseppe Forte, avvocato difensore del centralinista non vedente di Santa Maria del Cedro in attesa di assunzione presso l’Azienda ospedaliera di Cosenza.

La battaglia per far valere i diritti di Capogrosso va avanti da mesi. Di recente, la firma del contratto per il diversamente abile era stata sospesa da intoppi burocratici relativi a disposizioni del regime commissariale cui è sottoposto il settore in Calabria.

A dare un nuovo impulso alla lotta per il diritto al lavoro le recenti esternazioni rilasciate a La gazzetta del Sud da parte di Luciana Ianni, della Cgil, funzione pubblica. La sindacalista ha infatti denunciato i disservizi conseguenti alla presenza di un solo centralinista presso l’Annunziata di Cosenza, ovvero l’ospedale presso il quale Capogrosso dovrebbe lavorare.

“Rabbia ed amarezza – fa sapere l’avvocato Forte – derivano da questa denuncia. Il mio cliente è stato avviato d’ufficio presso l’Annunziata fin dal 20 giugno 2014, su espressa richiesta dell’Azienda ospedaliera che a dicembre abbiamo diffidato. Non resta che una strada – prosegue il legale –: ricorreremo al giudice del lavoro di Cosenza e alla Procura regionale della Corte dei Conti che valuterà se in questa inspiegabile vicenda ci sia un’ipotesi di danno erariale”.

L’ennesimo tentativo dunque da parte di Capogrosso e del suo avvocato per il riconoscimento del diritto alla normalità tanto agognato. Un diritto che, al momento, appare negato dalla burocrazia.

Vincenzo Capogrosso – lo ricordiamo – nei mesi scorsi è arrivato anche ad incatenarsi presso gli uffici del personale dell’Azienda ospedaliera. La protesta era stata poi interrotta a seguito di colloqui rassicuranti con la dirigenza della stessa.

La speranza, allora, era stata inoltre riposta nell’avvento del nuovo commissario per il piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Calabria. Nomina che ad oggi non è stata ancora effettuata dai ministeri preposti e alla quale ha dichiarato chiaramente di ambire l’attuale governatore calabrese, Mario Oliverio.