Questa mattina i lavoratori erano davanti i cancelli dello stabile in attesa di avere risposta dai responsabili dell’azienda.
La rabbia li sprona a parlare e a denunciare anche alla stampa i loro disagi e la preoccupazione per un sempre più incerto futuro lavorativo.
“Siamo senza stipendio da tre mesi – dicono – e l’azienda continua a non darci risposte. La situazione che viviamo è preoccupante e da parte della ditta non ci sono segnali positivi. Ci hanno chiesto sempre il massimo, di fare altri sacrifici e andare avanti a lavorare, ma adesso non ne possiamo più. Il tempo delle promesse è finito”.
“Lavoro per la Mia come autista da tre anni – ha raccontato un operaio –. Finora abbiamo sopportato questa situazione ma ora non abbiamo più fiducia nei confronti della ditta. Non ci sono soldi e ci chiedono di fare i salti mortali. Ci sono giorni in cui i camion sono senza gasolio e quando chiediamo i soldi per fare rifornimento ci dicono che dobbiamo farci bastare quello che abbiamo. Ho avuto anche un piccolo infortunio da lavoro. Sono rimasto a casa per qualche mese e l’azienda non mi ha mai pagato con puntualità lasciandomi senza soldi per molto tempo. Mi sono fatto male a maggio, mi hanno dato lo stipendio a settembre”.
I dipendenti della Mia hanno anche denunciato le pessime condizioni in cui sono costretti a lavorare compresi i servizi igienici e gli spogliatoi. Lavorano “senza protezioni in mezzo a cumuli di rifiuti che ormai hanno raggiunto il tetto del capannone” le cui pareti sono alte 6 metri. “All’interno – hanno detto – è ancora peggio che all’esterno e ci sono anche i topi”.
Con loro c’era anche il responsabile della Cgil di Scalea, Dario Pappaterra, che ha già inviato una lettera al Prefetto di Cosenza per chiedere un incontro urgente con la Mia Srl.
Contestualmente, questa mattina, gli agenti della polizia intercomunale dell’ufficio di Praia a Mare hanno effettuato un sopralluogo all’esterno dell’impianto per verificare le condizioni del sito.
Con un reportage fotografico (clicca e guarda) ne avevamo dato conto già venerdì scorso, 3 aprile 2015, mostrando le pessime condizioni in cui si trova il piazzale dello stabile, sommerso dai rifiuti.
Da indiscrezioni è trapelato che proprio venerdì scorso, il responsabile tecnico dell’impianto di selezione, l’ingegnere Francesca Mastroianni, ha rassegnato le dimissioni mentre per domani è attesa un’ispezione dei funzionari dell’Arpacal.
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