Sigilli al Sert-Csm di Paola, indagati direttori Asp

PAOLA – Sono stati raggiunti questa mattina da informazione di garanzia da parte dell’autorità giudiziaria l’attuale direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e due suoi predecessori a seguito del sequestro di ieri dei locali che a Paola ospitavano il Servizio tossicodipendenze e il Centro di salute mentale. (ne abbiamo parlato qui)

Si tratta del commissario straordinario dell’Asp, Gianfranco Filippelli, e di Gianfranco Scarpelli e Luigi Palumbo, rispettivamente ex direttore generale ed ex direttore facente funzione nei mesi precedenti alla nomina del primo.

Sono accusati del reato di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina, contestato dalla Procura della Repubblica di Paola, oltre che di numerose violazioni del Testo unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro.

Queste ultime violazioni sono state contestate per una somma prossima ai 44mila euro dagli ispettori dell’Asp stessa, Greco ed Esposito, nel corso di una ispezione svolta ad ottobre del 2014.

Per questo motivo sono indagati i reggenti dell’azienda sanitaria che si sono succeduti da quella data e ai quali vengono contestate le omissioni di provvedimenti anche se, proprio qualche giorno prima del sequestro, l’attuale commissario Filippelli, ha adottato un provvedimento per il trasferimento dei due servizi in altri locali.

All’interno della struttura, un palazzo fatiscente e completato solo al primo piano, nel rione Sant’Agata di Paola, sono stati accertati dal servizio prevenzione dell’Asp stessa numerosi pericoli per il personale e l’utenza. Tra questi, infiltrazioni di acqua, deficienze negli impianti elettrici e di areazione oltre alla mancanza di accorgimenti per favorire l’evacuazione delle persone in casi di emergenza.

I sigilli sono stati dunque apposti nella giornata di martedì 5 maggio dagli ispettori dell’Asp in funzione di polizia giudiziaria. Il sequestro è stato disposto dal PM Francesco Verderese ed è stato convalidato dal Gip di Paola Pierpaolo Bortone.