Fiamme e indignazione: se a controllare sono in 2!

Ettari ed ettari di territorio del Tirreno cosentino affidati al controllo di sole due guardie forestali del comando di Orsomarso e operano nella piena scarsità di mezzi. Terzo numero dell’inchiesta sul fenomeno degli incendi boschivi.


AIETA – Solo due guardie forestali deputate al controllo di migliaia di ettari di territorio boschivo e chiamate ad operare nella scarsità di mezzi.

Sull’Alto Tirreno cosentino potrebbe essere rintracciabile in questo dato una prima risposta alla carenza di controllo del territorio in relazione al fenomeno degli incendi boschivi.

Stiamo parlando di 15mila ettari circa, in buona parte boschi e macchia mediterranea, comprendenti le aree al di fuori del perimetro del Parco nazionale del Pollino di 8 comuni, da Tortora e fino alla sponda nord del fiume Argentino.

Un’area notevole, dunque, di pertinenza del comando del corpo forestale dello Stato ubicato nel Comune di Orsomarso dove, appunto, operano solo due guardie che tra l’altro, secondo indiscrezioni di fonti confidenziali, sarebbero scarsamente dotate dei necessari mezzi per svolgere la funzione di controllo del territorio.

Va infatti ricordato che è quasi esclusivamente affidato al corpo forestale il compito di far rispettare il divieto di qualsiasi utilizzo, dal pascolo all’edilizia, dei terreni censiti nel catasto degli incendi.

Una vigilanza che potrebbe essere svolta anche dai corpi di polizia municipale, ma anche qui bisogna fare i conti con le carenze di personale. Molti dei comuni in questione, tra cui Tortora, Aieta, Praia a Mare, Santa Domenica Talao, San Nicola Arcella, Papasidero, Orsomarso, Santa Maria del Cedro, in alcuni casi, possono contare su un solo vigile effettivo.

Facile dunque immaginare come, in queste condizioni, sia difficile se non impossibile svolgere un costante monitoraggio delle aree in questione.

Un esempio: quando il prossimo anno sarà ricresciuta l’erba sui terreni andati in cenere ad Aieta nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 maggio, circa 300 ettari, è quanto meno improbabile che sarà garantito che di quei terreni non venga fatto alcun uso.

E in assenza di controlli, è noto, proliferano gli atteggiamenti contro legge.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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