Caos boa, le precisazioni di Italia nostra

PRAIA A MARE – Il presidio di Praia a Mare dell’associazione Italia nostra respinge le accuse di essere il principale artefice dello spostamento dei rimessaggi barche locali in seguito all’ordinanza sindacale dello scorso 17 luglio.


“Il comune – si legge in una nota degli ambientalisti – è rimasto in attesa degli eventi”. Italia nostra, infatti, come ha sostenuto il responsabile locale Roberto Laprovitera, ha segnalato a più riprese alla Regione Calabria il problema del contrasto tra l’esistenza di aree protette con l’attività da diporto.

L’ultima a maggio del 2015, ma altre due missive dello stesso tenore sono state inviate nel 2014 al dipartimento Ambiente regionale e, per conoscenza, anche al Comune di Praia a Mare.

“Alle nostre note – sostengo ancora da Italia nostra – l’ente non ha mai risposto. Che esistesse da anni un serio problema riguardante i fondali ed il mare negli spazi adiacenti l’Isola di Dino è a tutti noto, ma nessuno ha mai ritenuto necessario porre rimedio. La nostra azione è volta alla salvaguardia dell’ambiente – aggiungono – e non a danno delle attività economiche”.

Nelle proprie precisazioni, Italia nostra ricorda inoltre che alla base di quanto sta avvenendo ci sono gli errori commessi nella redazione del Piano comunale di spiaggia del 2010, in particolare in merito alla delimitazione stessa dell’area Sic.

Vengono inoltre ricordati i danni che l’attività diportistica avrebbe apportato ai fondali dell’Isola di Dino. L’abbandono sul fondo degli ancoraggi costituti per lo più da enormi massi di cemento, avrebbe infatti danneggiato gravemente la Poseidonia oceanica e ridotto notevolmente la profondità dei fondali stessi, favorendo gli accumuli di detriti fluviali trasportati dalle correnti marine.

Per concludere, Italia nostra commenta positivamente l’ordinanza del sindaco di Praia a Mare che obbliga tutti i rimessaggi, compresi quelli già fuori dall’area Sic, a trasferirsi nel tratto di spiaggia Nord della località tirrenica. “Ma sulla tempistica di questa decisione – precisano ancora gli ambientalisti – non abbiamo nessuna responsabilità”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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