PAOLA – Sale operatorie: stop alle operazioni. Anche ieri come mercoledì scorso il reparto di ortopedia a causa della mancanza di anestesisti non ha potuto effettuare interventi chirurgici.
Ma non dovevano giungere al San Francesco quattro nuovi medici? Tra il dire e il fare emergono ancora una volta quelle che sono le perplessità di partiti, movimenti e comitati. A Paola, inutile girarci attorno, si ledono i diritti dei pazienti ad essere curati. Non riescono a essere rispettati i Lea.
Una vera e propria iattura per quei pazienti che sono ricoverati nell’unità operativa ortopedica e che non riescono a essere sottoposti a quei delicati interventi di cui avrebbero estrema necessità. E così in reparto si assistono giornalmente a scene di protesta nei confronti degli operatori sanitari. Familiari e pazienti che chiedono lumi e medici e infermieri e questi ultimi che non riescono a dare garanzie.
“È un continuo stillicidio” fa presente un operatore sanitario. Un paziente fratturato, ad esempio, ci riferisce come è stato costretto a rimandare più volte l’intervento programmato.
Da mesi la situazione relativa al reparto di radiologia è mortificante. Qua non manca il personale ma le attrezzature e questo sta significare che anche per l’Uo le prestazioni si sono ridotte al lumicino. Stesso dicasi per la chirurgia.
E se a Paola calano (rispetto a Cetraro) le prestazioni cosa comporterà questo? Se il commissario regionale alla sanità Massimo Scura sarà costretto a tirare le somme tra un presidio e l’altro può essere che nel nosocomio dove la carenza di personale è sensibilmente inferiore si abbia la meglio in relazione ai servizi offerti e alle prestazioni erogate.
In termini pratici il San Francesco rischia per un motivo o per l’altro di diventare un polo medico dove non sarà più possibile effettuare interventi nonostante le promesse di potenziamento e la destinazione chirurgica come del resto aveva rimarcato lo stesso Scura.
Un’altra cosa di non poco conto se a Paola sussiste una situazione di emergenza e se lo Spoke come si va dicendo è unico per quale motivo non riescono a essere spostati medici da una struttura all’altra?
Ieri mattina il responsabile dell’Uo di chirurgia ortopedica, Massimo Candela, ha scritto all’Asp facendo presente al direttore medico Lavitola quelle che sono le problematiche relative al fermo delle operazioni.
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