PAOLA – Un tavolo tecnico per risolvere la questione dei locali dell’Agenzia delle entrate. È quanto è scaturito dal vertice tenutosi ieri pomeriggio presso l’ordine dei dottori commercialisti di Paola.
Servirebbero 700 metri quadrati dove poter dislocare l’eventuale nuova sede degli stessi. Non pochi. Ecco perché oltre al comune questa volta è stata anche contattata la provincia. All’incontro aperto dal presidente dell’ordine, Pasquale Saragò, hanno preso parte anche il vicesindaco di Paola, Francesco Sbano, il vicepresidente della Provincia, Lino Di Nardo, il presidente della fondazione nazionale dell’Ordine commercialisti, Giorgio Sganga, nonché per l’Agenzia delle entrate di Paola, Vladmiro Lamberti e Fabio Locane (Cgil), Luigi Schiavo (Usb), Franco Toscano (Salfi).
Saragò ha informato i presenti degli ultimi contatti avuti con il direttore regionale dell’agenzia delle entrate il quale non avendo avuto alcuna disponibilità di unità immobiliari da poter utilizzare come nuova sede per Paola, è costretto suo malgrado a procedere al ridimensionamento ipotizzato. Nonostante le ripetute segnalazioni e solleciti sia al comune che alla provincia ad oggi nulla è stato fatto. Ecco spiegato il motivo dell’incontro. Di Nardo ha dato la sua disponibilità comunque di interessare la Provincia sulla questione così come il vicesindaco di Paola che ha chiarito però la mancanza di locali adatti allo scopo e che è stata fatta una recensione degli immobili con esito negativo. Il dissesto, ha riferito, non ci aiuta.
Sul tappeto rimangono comunque due ipotesi praticabili. Un’ala della ragioneria e una dell’ex professionale delle Colonne. Però serve che qualcuno di accolli le spese di adeguamento. Quindi hanno preso la parola ognuno con considerazioni diverse Lamberti, Locane e Toscano sindacalisti dell’Agenzia. Tutti hanno spiegato la necessità di intervenire per non perdere servizi e quindi sollecitato i due enti. Toscano ha ribadito che ci deve essere l’impegno sul territorio affinché vengano bloccate le ventilate soppressioni. Sganga ha parlato di messaggio forte dell’ordine che non condivide questa scelta: “Ora sindacati, provincia e comune devono dare risposta unitaria”. Ha chiuso i lavori da attento osservatore Alessandro Pagliaro: “Essere ridotti a sportello sarebbe dequalificante. C’è personale qualificato a disposizione del territorio. E soprattutto servizi da non disperdere”.
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