TORTORA – Un incontro interlocutorio.
Il responsabile di Libera del Lagonegrese, Gerardo Melchionda, sentito al telefono, è così che ci ha descritto l’incontro avvenuto ieri a Lauria tra le anime del Comitato in difesa del fiume Noce e della proprietà degli impianti di San Sago. (ne abbiamo parlato qui)
Il meeting è avvenuto in una delle stanze del palazzo che ospita la sede dell’Unione dei comuni del Lagonegrese. Con il passare delle ore abbiamo appreso che l’incontro è stato organizzato dopo che la nuova proprietà degli impianti ne ha fatto richiesta. Lo stesso invito è stato fatto al Comitato per la Bonifica dei terreni, mari e fiumi della Calabria che per mezzo di Francesco Cirillo ci fa sapere di aver risposto “Grazie, ma no. La nostra posizione è che quell’impianto sia incompatibile con l’area naturalistica in cui si trova e quindi, ad un eventuale incontro, non avremmo nulla da dirci”.
Maggiore apertura all’ascolto del privato, invece, è stata accordata dal Cominoce che – lo ricordiamo – raccoglie i sindaci lucani e calabresi della Valle del Noce e Libera del Lagonegrese.
“All’incontro – ci ha detto Melchionda – più che altro ci siamo conosciuti”. La delegazione della proprietà era rappresentata da un tale Caporizzi, che ha riferito di essere il proprietario degli impianti da molto tempo. Pare che da circa 8 anni la società di cui è titolare (al momento non ne conosciamo il nome, ndr) controllerebbe Ecologica 2008 Srl. Con lui, ieri sera a Lauria, c’era anche Debora Plastina, che figurava come amministratore unico e rappresentante legale di Ecologica 2008 quando nel 2014 la guardia di finanza ha sequestrato gli impianti al termine di una indagine su ipotesi di reati ambientali. Il manager, unitamente a Raffaele Cavaliere e Agostino Gallo, rispettivamente collaboratore e direttore tecnico della ditta, sono stati indagati dalla Procura della Repubblica di Paola e successivamente rinviati a giudizio il 7 maggio 2015 dal Giudice per le udienze preliminari del tribunale di Paola. Il processo partirà l’8 aprile prossimo e i tre dovranno rispondere delle accuse di disastro doloso, inosservanza di autorizzazione nella gestione di rifiuti non pericolosi, getto pericoloso di cose aggravato dal danneggiamento, distruzione e deturpamento di bellezze naturali.
Tornando all’incontro di ieri, Melchionda ha precisato che è stato fatto presente agli interlocutori che “La nostra posizione (del Cominoce, ndr) non muta: su quel sito il depuratore non va bene”. Ma secondo indiscrezioni, all’interno del comitato ci sarebbero posizioni differenti tra i sindaci che vanno da quelle rigide e intransigenti ad altre più morbide.
“In definitiva – ci ha chiarito ancora Melchionda – ci hanno chiesto di avanzare delle proposte per instaurare un buon rapporto tra loro e il territorio. Come comitato ci riuniremo prima di Pasqua per discuterne e in seguito avremo un’altro incontro con loro per riferire le nostre determinazioni. Io personalmente ritengo che avviare un dialogo sia una cosa positiva. L’incontro avuto è un fatto importante. Fa bene parlare. Ma sia chiaro che la nostra idea del fiume è diversa da quella che hanno loro. Si potrebbe discutere – ha anche aggiunto il rappresentante di Libera – di una nuova strada che faccia diventare quell’impianto una risorsa per l’area e non un detrattore naturale ma è necessario capire cosa farà e come viene gestito”.
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