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Consorzio Bonifica, Salvino: “Gravi irregolarità amministrative”

L’intervento del dg del dipartimento regionale Agricoltura, Carmelo Salvino: “Commissariamento per gravi irregolarità amministrative commesse da Gravina nel suo esercizio”.


SCALEA – Il dirigente generale del dipartimento regionale Agricoltura, Carmelo Salvino, relativamente ai motivi che hanno portato al commissariamento del Consorzio integrale di bonifica dei bacini del Tirreno cosentino parla di gravi irregolarità amministrative.

Nel merito, ricordiamo che Gravina non è ancora stato reintegrato e il consigliere regionale Carlo Guccione schierandosi contro Oliverio ha anche preso le sue difese.

Il dirigente regionale spiega: “I motivi del commissariamento sono dovuti alle gravi irregolarità amministrative ed illegittimità che Gravina nella sua qualità di commissario del consorzio, prima, e di presidente, dopo, ha commesso nell’esercizio del suo mandato. Prova lampante la sentenza del 25 luglio 2016 emessa dal tribunale di Paola, con la quale sono stati annullati i provvedimenti con i quali il commissario aveva provveduto al licenziamento di un lavoratore, reintegrato nella propria posizione”.

In merito, poi, al ricorso con il quale, Gravina ha richiesto il reintegro alla guida dell’ente, si fa presente che “l’ordinanza del Consiglio di Stato non riguarda affatto il commissariamento dell’ente, bensì la diversa questione dell’annullamento delle elezioni del settembre 2014 limitatamente alla terza sezione di contribuenza, non ricompresa tra i motivi che hanno condotto alla decisione di commissariamento”.

Le irregolarità e illegittimità che hanno portato al commissariamento del consorzio sono inerenti secondo il dirigente “alla mancata decisione del ricorso amministrativo prodotto da alcuni consorziati e rappresentanti di organizzazioni di categoria, con il quale si contestavano irregolarità e illegittimità commesse in occasione delle operazioni elettorali del 14 settembre 2014, all’assunzione con contratto a termine del direttore generale del consorzio, all’assunzione di deliberazioni della deputazione amministrativa in violazione di quanto disposto dall’ultimo comma dell’articolo 23 dello statuto consortile, e infine a delibere approvate senza il previsto visto di regolarità contabile del responsabile di ragioneria. In realtà, l’unico elemento certo è che il Tar della Calabria, con ordinanza del 4 maggio 2016, ha respinto l’istanza cautelare di Gravina con la quale si chiedeva la sospensione dell’efficacia del provvedimento di commissariamento”.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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