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Paola, se la malavita lavora al suo arsenale

Rubate armi in località Serricelle. Il furto a poche ore dal sequestro di pistole fucili e droga in un casolare di Paola. La malavita cittadina si riorganizza nel “post-Tela del ragno”.


PAOLA – La malavita pensa a rimpinguare il suo arsenale?

Dopo la scoperta della guardia di finanza in un casolare periferico di Paola di una grossa quantità di armi con relative cartucce e pertanto pronte all’uso, in località Serricelle sono state rubate pistole e fucili. Il furto è avvenuto sabato scorso in una abitazione privata. Le armi erano legalmente detenute dal proprietario. Indagano le forze dell’ordine.

La concomitanza tra il rinvenimento nelle campagne di Paola e il furto di Serricelle fa presupporre come forse proprio chi aveva “perduto” tutto nel blitz ha sentito la necessità di rimpinguare il proprio arsenale.

La ndrangheta ha bisogno di armi. Ne ha bisogno in modo disperato per continuare a colpire. Se il procedimento Tela del ragno ha portato all’arresto di boss e gregari ci sono però le nuove leve che fanno paura. Giovani che non esitano a imbracciare i fucili per ricalcare le orme di chi li ha preceduti. Orme insanguinate che hanno macchiato indelebilmente strade e vicoli di Paola. È il dramma di una terra senza futuro, dove la legge della violenza per anni ha avuto la meglio sulla giustizia. Dove è mancata per troppo tempo una cultura della legalità.

Legalità che comunque cercano di assicurare le forze dell’ordine impegnate su un territorio alquanto difficile e soggetto troppo spesso alla cultura dell’omertà.

In città sono tornati anche i furti nelle abitazioni dopo un estate in fin dei conti abbastanza tranquilla. Due appartamenti sono stati depredati nella nottata di domenica in viale Mannarino e in viale Crati. Ignoti hanno asportato oggetti in oro e contanti dalla prima abitazione, mentre nella seconda oltre a un televisore anche preziosi e denaro. Su questi casi procede la locale stazione dei Carabinieri. Le indagini, dopo i primi sopralluoghi del nucleo operativo e radiomobile, sono tutt’ora in corso.

Nel merito sono stati già disposti diversi posti di blocco ed effettuate perquisizioni. Si cerca nelle auto e ben presto si giungerà anche a fare sopralluoghi, si presume, nelle case di pregiudicati. Si cerca di dare una risposta alla malavita locale ma, non è escluso, a quelle nuove leve composte anche da stranieri che hanno preso il posto, forse momentaneamente, di capo clan e gregari condannati con Tela del Ragno e che in carcere sono destinati a restare ancora molto a lungo.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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