CRONACA

Paola, le criticità del carcere denunciate dai radicali

Visita ispettiva di una delegazione dei Radicali italiani guidata da Emilio Quintieri al carcere di Paola. Sovraffollamento e carenza di polizia pentineziaria.


PAOLA – Visita ispettiva alla casa circondariale di Paola degli esponenti del movimento dei Radicali italiani.

Una delegazione guidata da Emilio Quintieri e composta da Valentina Moretti, Shyama Bokkory, Maria Ferraro, Roberto Blasi Nevone e dall’avvocato Aldo Cicero del foro di Paola, ha verificato se le condizioni strutturali e detentive sono o meno in linea con il dettato normativo, tenuto conto anche delle criticità rilevate nella visita del mese di luglio.

Al momento della visita i detenuti, tutti appartenenti al circuito della media sicurezza, erano 205 a fronte di una capienza regolamentare di 182 posti (23 in esubero, ndr), dei quali 129 italiani e 77 stranieri. Numerosi i casi psichiatrici.

Per la delegazione alcune restrizioni, imposte dal decreto applicativo, sono illegittime poiché non strettamente necessarie per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza per cui chiederà l’intervento del magistrato di sorveglianza di Cosenza per farle annullare.

Altra criticità riscontrata è rappresentata dalla carenza di personale di polizia penitenziaria (2 commissari, 7 ispettori e 10 sovrintendenti, ndr) e dell’area educativa (2 funzionari della professionalità giuridico – pedagogica, ndr). A tal proposito la Delegazione ha raccolto l’unanime lamentela dei detenuti del padiglione a custodia attenuata i quali hanno inteso evidenziare che da circa due mesi non vedono un educatore.

Permangono le problematiche afferenti il servizio sanitario penitenziario. Ci sono vari detenuti che attendono, ormai da circa un anno, di essere sottoposti a visite specialistiche nei presidi sanitari territoriali, all’esterno. Gli stranieri hanno infine rappresentato la mancanza di un mediatore linguistico e interculturale.

La delegazione radicale ha ritenuto opportuno proporre che anche nella casa circondariale di Paola venga attuata la “sorveglianza dinamica” come ormai avviene in tantissimi altri penitenziari d’Italia. Sul punto il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo ha riferito che “è necessario il coinvolgimento del provveditorato regionale e delle competenti direzioni generali”.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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