Alluvione del 2010: a sentenza il processo sull’esondazione del torrente Palumbo di Paola. Assolto dalle accuse di omissione di atti d’ufficio funzionario della protezione civile.
PAOLA – Alluvione del 2010, nessun colpevole.
Un procedimento penale relativo all’esondazione del torrente Palumbo è giunto l’altro ieri a conclusione a Paola dinanzi al collegio del tribunale presieduto da Alfredo Cosenza.
Ricordiamo che i danni relativi allo straripamento di aste torrentizie furono sei anni fa molto ingenti. Al punto che l’ex sindaco di Paola effettuò anticipazioni di circa 2miloni di euro per quella che venne definita una vera e propria calamità naturale. Ma soldi però poi non ne giunsero. Somme che sono inevitabilmente transitate nella massa passiva del dissesto economico finanziario.
Tornando al processo, ricordiamo che a giudizio è finito il responsabile dell’area uno sud del settore della protezione civile della Provincia di Cosenza. Secondo le accuse (il reato contestato era omissione di atti d’ufficio) Giancarlo Granata avrebbe trascurato di adottare i necessari provvedimenti finalizzati alla manutenzione idraulica dell’alveo del torrente Palumbo sito a Paola.
E in particolare per evitare l’ostruzione/occlusione del medesimo corso d’acqua a livello della SS18. Da questo sarebbe derivata l’esondazione a monte dove insistevano abitazioni di alcune famiglie. Per il giudice Giancarlo Granata è assolto, in relazione al reato allo stesso ascritto, perché il fatto non sussiste.
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