“L’ho uccisa dopo aver bevuto e sniffato coca in spiaggia. Chiedo perdono”. Paolo Di Profio confessa di aver ucciso Annalisa Giordanelli all’apertura del processo.
PAOLA – Paolo Di Profio ha ammesso in aula l’assassinio di Annalisa Giordanelli. L’ha uccisa lui “dopo aver bevuto e sniffato cocaina sulla spiaggia”. Ha quindi aggiunto che “quel giorno dopo averla vista passare, l’ho seguita. Poi non mi ricordo più nulla”.
Non sarebbe stato forse lucido quando ha colpito più volte il medico di base di Cetraro, uccisa brutalmente a sprangate a pochi passi dal lungomare.
Di Profio è teso quando entra nell’aula Beccaria del Tribunale di Paola. L’unico imputato per l’omicidio di Anna Giordanelli viene chiamato a testimoniare aprendo così ufficialmente il dibattimento processuale.
Il legale dell’uomo, l’avvocato Sabrina Mannarino, ha chiesto il rito abbreviato condizionato da perizia psichiatrica. Il giudice dopo una lunga camera di consiglio ha rigettato la richiesta. Si tornerà in aula mercoledì per decidere il giudizio da adottare: rito abbreviato normale o in alternativa ordinario.
Ritornando alla testimonianza, Di Profio dopo aver ribadito che non ricorda con esattezza le modalità dell’omicidio si è lasciato andare chiedendo perdono alla famiglia “prego tutti i giorni in cella per quello che è accaduto”.
Dinanzi al Giudice per le indagini preliminari, Maria Grazia Elia, è andata di scena il 14 novembre per circa otto ore l’udienza relativa alla morte del medico di Cetraro. La tensione in aula è palpabile. Oltre a Paolo Di Profio, l’assassino reo confesso alla sbarra, poco dietro sono presenti i familiari della donna. Si sono costituiti parte civile nel procedimento. Sono rappresentati dagli avvocati Mimmo Bruno (per Serena Giordanelli, moglie dell’infermiere e sorella della vittima), Franz Caruso (per il marito della dottoressa uccisa), Alfonso Munciguerra (per la mamma) e Vito Caldiero (per la seconda sorella). A rappresentare l’accusa il pubblico ministero Maria Cerchiara.
L’infermiere della sala operatoria del Iannelli di Cetraro è accusato di aver ucciso la dottoressa Giordanelli, “colpevole” secondo lo stesso, della fine della sua relazione sentimentale con la sorella Serena. Di Profio era dell’avviso che la donna rappresentava un ostacolo alla rappacificazione familiare.
È stato preso quasi subito dopo il delitto dai carabinieri della compagnia di Paola e dopo 10 ore di interrogatorio ha ceduto confessando l’omicidio per poi avvalersi della facoltà di non rispondere dinanzi al PM e al suo avvocato.
OMICIDIO GIORDANELLI DAL NOSTRO ARCHIVIO
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