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Frontiera, via i sigilli dalla Ittica Cirella

La decisone del tribunale del riesame: dissequestro di tutti i beni riconducibili a Angelo Casella ritenuto uomo di fiducia del “Re del pesce”, Franco Muto.


DIAMANTE – Via i sigilli dalla Ittica Cirella dei fratelli Casella coinvolti nell’operazione Frontiera.

Il tribunale del riesame ha ordinato il dissequestro di tutti i beni riconducibili ad Angelo Casella, considerato dalla Dda uomo di fiducia di Franco Muto col compito “di implementare il monopolio dell’offerta di pescato”.

Il tribunale, ieri mattina, si è quindi pronunciato favorevolmente alla richiesta degli avvocati Sabrina Maratea e Giuseppe Pizzimenti consentendo quindi ai figli dell’uomo di riaprire l’attività.

Casella dopo essere stato raggiunto da ordinanza di custodia carceraria nei mesi scorsi era stato scarcerato. Ad agosto era stata annullata l’ordinanza del Gip del tribunale di Catanzaro, per Angelo Casella, conosciuto come “O’ passariell”.

Il tribunale di Catanzaro, seconda sezione penale, accoglieva infatti le richieste degli avvocati difensori di Angelo Casella. L’ordinanza del Gip di Catanzaro, dello scorso 6 luglio, contestava al 68enne Casella il reato del 416 bis, per cui si era reso necessario applicare la misura cautelare della custodia in carcere. Una misura che però non è stata poi mai eseguita nei confronti dell’indagato poiché il giorno precedente all’ordinanza era partito per lavoro.

Dopo dettagliate memorie corroborate da scrupolose indagini difensive è giunta quindi la scarcerazione. Nell’inchiesta denominata Frontiera agli indagati ricordiamo che è contestata, tra l’altro, l’apertura di varie rivendite di pesce. Gli stessi intestando le attività ittiche a congiunti e prestanome, si assicuravano, secondo gli inquirenti “una significativa fetta dell’offerta al dettaglio di prodotti ittici, eludendo le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione ed agevolando la consorteria di ‘ndrangheta di appartenenza”.

In poche parole Casella sarebbe stato secondo l’accusa tra coloro i quali hanno consentito di estendere l’egemonia dei Muto per quanto riguarda la pesca. Accuse però che non sono state provate all’esame con i giudici e dalle quali l’uomo ne è uscito ancora una volta.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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