Visita dei Radicali italiani nella vigilia di Natale al carcere di Paola. 49 detenuti in eccesso ne fanno la terza struttura più sovraffollata della Calabria. Denunciate inoltre carenze di organico della polizia penitenziaria e di funzionari giuridico pedagogici.
PAOLA – 49 detenuti in eccesso. Sovraffollamento nella casa circondariale di Paola, è il terzo istituto di pena in questa speciale classifica in Calabria.
Sono 231 i detenuti che, attualmente, ospita il carcere a fronte di una capienza regolamentare di 182 posti. 134 dei ristretti sono italiani (di cui due alta sicurezza in attesa di trasferimento ad altro istituto) e 97 sono quelli di nazionalità straniera.
È quanto scaturito della visita effettuata la vigilia di Natale, nello stabilimento penitenziario tirrenico da una delegazione capeggiata da Emilio Enzo Quintieri, esponente dei Radicali italiani.
La delegazione era composta, oltre che da Quintieri, anche da Valentina Moretti, Roberto Blasi Nevone e dall’avvocato Carmine Curatolo del foro di Paola. La casa circondariale di Paola con i suoi 49 detenuti in eccesso rispetto alla capienza regolamentare si pone al terzo posto tra gli istituti penitenziari sovraffollati della Calabria (7 su 12), preceduta dalle consorelle “Sergio Cosmai” di Cosenza e “Giuseppe Panzera” di Reggio Calabria.
A Paola, l’indice di sovraffollamento è del 125,82 percento con una grave carenza di organico di polizia penitenziaria e di funzionari giuridico pedagogici.
La delegazione ha avuto modo di apprendere anche notizie relative alla morte del detenuto marocchino Youssef Mouhcine avvenuta la fine del mese di ottobre e finita, più volte, all’attenzione del Governo grazie a delle interrogazioni parlamentari: “Non corrisponde al vero che lo stesso si trovasse in isolamento poiché era allocato nella prima sezione, a piano terra, nella camera detentiva numero 17, attualmente sottoposta a sequestro giudiziario. Per quanto riferito, Mouhcine si trovava da solo in cella ed è stato trovato morto sul letto, ricoperto dal lenzuolo e dalla coperta, insieme ad una bomboletta di gas e ad un sacchetto di plastica”.
Rispetto alla mancanza dei mediatori culturali per gli stranieri lamentata nell’ultima visita del 24 settembre, il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, ha precisato che la direzione dell’istituto provvederà a breve alla realizzazione di un protocollo di intesa con associazioni. Infine sulla possibilità di applicazione del modello operativo della “sorveglianza dinamica” la direzione ha reso noto che la stessa potrebbe trovare attuazione apportando modifiche strutturali ad hoc.
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