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Tirreno cosentino, l’erosione costiera avanza

Dopo la mareggiata di settembre si contro danni un po’ ovunque. A che punto sono gli interventi per contrastare l’erosione costiera? Nei comuni si attendono le opere di protezione organica della costa. La popolazione si chiede se basteranno. Il punto della situazione comune per comune.


PAOLA – Il Tirreno cosentino si lecca le ferite dopo i danni della prima mareggiata.

Anno dopo anno la spiaggia arretra e di conseguenza riduce ai minimi termini le possibilità di resistenza di strade, lungomari e abitazioni. Un fenomeno che interessa buona parte della costa.

A San Lucido in alcuni punti l’arenile è pressoché scomparso. Le protezioni non hanno retto l’urto a Fuscaldo, in località Messinette. Migliaia di euro, spesi in somma urgenza ancora una volta gettati a mare.

La stagione dei marosi è soltanto appena iniziata. Oltre a Fuscaldo, si sono registrati i primi danni anche a Cittadella del Capo di Bonifati.

La costa rimane ampiamente esposta ai rischi. E così i borghi marinari rischiano di spopolarsi. Il mare “scaccia” via coloro i quali da anni vivono a ridosso della spiaggia. L’erosione costiera dopo l’inquinamento è l’altro flagello delle popolazioni marinare.

Fuscaldo

Tutto in vendita

Le amministrazioni cercano, ma molte volte senza riuscirci, di proteggere zone un tempo molto popolate. In località Messinette da anni molte case sono in vendita. Ma chi comprerà abitazioni che d’inverno e in autunno sono costantemente a rischio?

È questa del resto la situazione che interessa anche Guardia Piemontese, Acquappesa, Cetraro, Cittadella del Capo di Bonifati. Anche se a breve dovrebbero essere avviati quei lavori di protezione organica che potrebbero in alcuni punti ridurre il rischio.

Il quadro della situazione

A Tortora le minacce maggiori sono per l’abitato a sud del fiume Noce che ha subito danni a seguito dell’arretramento della battigia dal 1985 al 1998. Qui, a seguito di ripascimento artificiale la linea di costa si presenta oggi mediamente stabile. Ma i rischi, come riferisce il sindaco Pasquale Lamboglia, sussiste ancora.

La situazione migliora a Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Santa Maria del Cedro e Grisolia dove si presentano addirittura incrementi o leggerissimi arretramenti.

L’evoluzione costiera cambia da Diamante in giù. Nella città del peperoncino, come spiega il consigliere Antonio Cauteruccio, si attendono interventi ma della situazione non se ne sa nulla. A rischio il lungomare Nord, in prossimità della fonte Corvino.

A Belvedere Marittimo sotto attenzione l’abitato a La Praia (la battigia arretra mediamente di 10 metri) e Capo Tirone, lungomare e linea ferrata (località Litterata) e strutture turistiche. A La Praia come riferisce il sindaco Enrico Granata è atteso un intervento organico della regione. Si attende invece per le altre zone.

A Sangineto non ci sono sostanziali modifiche anche se l’arretramento rispetto alla linea di riva dal 1958 è da 50 a 100 metri.

A Bonifati (a parte località Sparvasile che è avanzata di 15 metri) vi è un arretramento medio dai 15 ai 45 metri. E pertanto in pericolo rimane l’abitato, lungomare e strutture sportive e turistiche.

A Cetraro il porto ha causato un arretramento della battigia contrastato poi da opere di difesa del litorale. Case, e parte del lungomare a rischio, sono stati già danneggiati negli anni e come spiega Luciano Basile “è tutto un disastro. Il mare si sta mangiando la strada dietro al porto”.

Acquappesa, Guardia Piemontese e Fuscaldo sono forse i tre centri del medio Tirreno dove l’arretramento è stato più accentuato, rispettivamente di 40, 50 e 100 metri. Qua le opere di protezione hanno poco aiutato. Borghi marinari invasi dalle onde, lungomari distrutti e linee ferrate sempre in pericolo.

A Paola invece le celle (le famose T) sono state provvidenziali e solo la linea a Nord dove è scomparsa la spiaggia è minacciata.

San Lucido a Sud presenta un arretramento di 60 metri e sono state molto probabilmente le T a contribuire alla scomparsa o quasi della spiaggia in alcuni punti.

Migliora la situazione invece a Falconara Albanese e Fiumefreddo. Mentre a Longobardi il cedimento delle scogliere antistanti al lungomare ha più volte messo in pericolo il tratto a sud e la linea ferrata.

Infine, mentre migliora la situazione a Belmonte, ad Amantea ci sono situazioni di alto rischio in alcuni punti per la SS18.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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