Avevano ottenuto titoli falsificati per entrare nelle graduatorie ed essere assunti come insegnanti nelle scuole. Operazione Minerva dei carabinieri: chiuse le indagini su 33 persone della provincia di Cosenza accusate dalla procura di falsità ideologica e privata.
COSENZA – Insegnavano nelle scuole senza averne titolo.
33 cosentini sono indagati per falsità ideologica e privata dalla Procura della Repubblica di Cosenza.
Con diplomi falsi concessi dall’Istituto nazionale scuole e corsi professionali di Cosenza avevano ottenuto posti di lavoro come insegnanti nelle scuole primarie e dell’infanzia.
Alcuni dirigenti scolastici hanno giàù provveduto a sospenderli. Intanto i carabinieri hanno sequestrato i falsi diplomi.
L’attività odierna si inserisce ina ben più vasta operazione che interessa l’intero territorio nazionale.
È stato accertato un sistema per la falsificazione di diplomi. Gli attestati erano apparentemente rilasciati da istituti magistrali statali e paritari della provincia di Cosenza, e da scuole di specializzazione per l’insegnamento di sostegno agli alunni portatori di handicap. I titoli erano concessi dall’Istituto nazionale scuole e corsi professionali di Cosenza.
I documenti falsificati sono stati adoperati dagli indagati sia per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, che in quelle d’istituto, prodromiche all’assunzione come insegnante nelle scuole primarie e dell’infanzia.
I carabinieri di Cosenza, hanno accertato il mancato conseguimento del titolo di studio dichiarato. Emblematico – spiegano gli inquirenti – risulta il caso dei diplomi di specializzazione, che risultano rilasciati successivamente alla chiusura della scuola stessa.
Hanno inoltre proceduto nei giorni scorsi al sequestro, presso gli istituti scolastici interessati di diplomi originali contraffatti per un totale al momento di 13 di istituto magistrale e 22 di specializzazione per l’insegnamento di sostegno.
Conseguentemente all’attività dei carabinieri, alcuni dirigenti scolastici hanno adottato provvedimenti di sospensione nei confronti di insegnanti regolarmente assunti sulla base di titoli risultati falsi.
“Le risultanze dell’indagine – ancora gli inquirenti – hanno portato alla luce una situazione di indubbia gravità ove si consideri che fino ad oggi gli indagati hanno svolto attività di insegnamento in assenza dei titoli necessari, dei requisiti richiesti e della formazione adeguata. Al momento risultano individuati 33 indagati, tutti originari della provincia di Cosenza, ma l’attività d’indagine continua su tutto il territorio nazionale”.
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