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Giustizia, tribunali a rischio chiusura: l’impegno di Forza Italia

“Servono garanzie per il mantenimento in Calabria di tribunali e corti d’appello. Impegni precisi prima delle elezioni” dice Basilio Ferrari. L’ex sindaco di Paola ed esponente di Forza Italia interviene sule tema della giustizia. L’invito al Pd e l’impegno di Fi. 


PAOLA – Soppressioni e chiusure. Lacrime e sangue nel settore giustizia.

In merito interviene Basilio Ferrari, avvocato, ex sindaco di Paola ed esponente di Forza Italia.

“Esiste – ha detto – ben nascosta in un cassetto degli uffici di via Arenula la cosiddetta relazione Vietti, commissionata dal Ministro Orlando, sul riordino della geografia giudiziaria. Ben nascosta perché il tema di per sé scottante diventerebbe insopportabilmente incandescente alle porte di una campagna elettorale che già si annuncia in salita per il Governo e non abbisogna certo di ulteriori zavorre da trasportare o scogli contro i quali definitivamente naufragare”.

Ferrari non nasconde la sua preoccupazione. Una preoccupazione che di questi tempi è anche quella degli addetti ai lavori nei tribunali.

“Il compito affidato al noto professore e avvocato – spiega – era di ridurre il numero dei Distretti di Corte D’Appello e completamento della nuova geografia degli uffici giudiziari di primo grado. Stante quindi l’eccezionale rilevanza della materia, il fatto che da ambienti ministeriali provengano rassicurazioni circa la difficoltà di mettere in atto la riforma nel breve tempo rimasto a disposizione al governo non possono servire a rassicurare gli operatori della giustizia e i cittadini in generale non possono dormire sonni tranquilli. I risultati raggiunti dalla commissione incaricata di tale difficile compito infatti appaiono tutt’altro che rassicuranti”.

Di per se la riduzione del numero delle corti d’appello sacrificate sull’altare di un’immaginata migliore efficienza dell’amministrazione della giustizia, fondata sull’antico assioma per cui a tagli lineari corrisponderebbe automaticamente risparmio ed efficienza, è inquietante.

“Così come invece rappresentato anche dalle organizzazioni forensi – aggiunge Ferrari – la giustizia è materia che non può essere affrontata in termini squisitamente aziendali o comunque non semplificata ad attività d’impresa costi/benefici – ricavi/guadagni.

Tale impostazione denota invece una visione della gestione di una delle principali funzioni pubbliche parziale ed offuscata. Questo modo di procedere, viziato alle origini, rischierebbe di andare a scontrarsi con la diversa  realtà che vivono quotidianamente sulla propria pelle i cittadini, i magistrati, le forze dell’ordine.

Si tenga presente che l’obiettivo di mantenere una sola corte d’appello per ogni regione ed addirittura accorpare più distretti regionali ove necessario, rappresenta l’anticamera, annunciata nella stessa relazione, della successiva e conseguente soppressione di ulteriori uffici giudiziari di primo grado”.

Basilio Ferrari

La riforma: prima e dopo

La  regola contenuta nella precedente riforma del mantenimento obbligatorio dei tribunali nei capoluoghi di provincia e l’ulteriore regola dei “tre tribunali per ogni distretto” sono invece stati l’escamotage attraverso il quale, a suo tempo, Jole Santelli era riuscita a battersi per la salvezza di tutti i tribunali della Calabria e della nostra provincia in particolare, riuscendo in parte nell’intento con la mancata soppressione del tribunale di Paola.

“Ricordiamo ancora – spiega Ferrari – le fortissime tensioni sociali e la feroce battaglia politica portata avanti dalla Santelli in un clima surreale, data la particolarità della rivendicazione. Ancora sono vive sui territori le ferite di quelle scelte infauste.

L’eliminazione di questo principio rimetterebbe in discussione di fatto l’intera geografia giudiziaria nazionale di ogni ordine e grado e quindi tutti gli uffici giudiziari, nessuno escluso. Basti pensare che Vietti mette in luce la necessità di abrogare quanto contenuto nella precedente riforma in merito alla stessa obbligatorietà dei tribunali esistenti nei capoluoghi di provincia che non dovrebbe essere più un limite della nuova geografia giudiziaria proposta al Ministro Orlando”.

Quindi tutti in discussione nessuno escluso.

L’impegno di Fi e l’invito al Pd

Per questo è fondamentale chiarire le posizioni di ciascuno e le visioni degli schieramenti politici che aspirano a governare il Paese.

“Ferma convinzione di Forza Italia – rileva ancora Ferrari – e in particolare della Santelli, è che la Calabria di tutto abbia bisogno meno che della soppressione di tribunali o peggio ancora di sedi di corte d’appello,  che peraltro comporterebbe automaticamente la soppressione di una sede della Dea, nello specifico quella di Reggio Calabria, da sempre costantemente ed efficacemente impegnata nella lotta alla criminalità organizzata. Questo sia un obiettivo da perseguire e sostenere da parte del Governo”.

Obiettivo però da praticare con atti consequenziali e non semplicemente enunciato.

“A ben poco, se non a nulla – sentenzia il forzista paolano – valgono i riferimenti, peraltro sparuti, superficiali e poco convincenti, contenuti nella relazione Vietti, riguardo a criteri legati a distanze e densità di popolazione mutuati dagli studi effettuati dalla Commissione europea per l’efficienza della giustizia civile (Cepej)”.

Questi si riferiscono al diverso universo della giustizia civile appunto e comunque a ben altre realtà da ogni punto di vista.

Siamo in Calabria – prosegue Basilio Ferrari – e ne siamo orgogliosi, ma purtroppo non si può nascondere che qui ancor più che a Bruxelles la presenza fisica dei tribunali, con l’effetto visivo delle loro mura di cemento armato, spartane ma solide, rappresentano la presenza stessa dello Stato e della vicinanza fisica ai cittadini.

Mai arretrare neanche di un passo. Ma sorprende non poco l’avere totalmente ignorato le terribili difficoltà che si vivono nella nostra regione a causa della nota carenza di infrastrutture. Evidentemente nota a tutti. ma non al Ministro Orlando ed al suo Governo.

Prima si completi realmente la Salerno – Reggio Calabria, si realizzi la nuova Ss 106 Ionica, si ammoderni la Ss 18 e poi si provi ad immaginare di utilizzare detti standard europei che altrimenti non possono trovare applicazione nel nostro territorio a meno di non volerne dimenticare tutte le differenze e caratteristiche”.

Dunque, Forza Italia, Santelli in testa, si oppone fermamente e non ha difficoltà a dichiarare la netta contrarietà a qualsiasi riforma che si muova nella direzione della soppressione di uffici giudiziari in Calabria, come altrove.

“Prima di applicare severi standard europei – ancora Ferrari – devono essere paragonate le due realtà dal punto di vista economico, sociale, infrastrutturale. Diversamente si ridurrebbe il tutto ad un mero compito ragionieristico e non può essere questo il caso della giustizia in Calabria, terra di ‘ndrangheta.

Anzi il nuovo governo di centro destra che si appresta a governare l’Italia si preoccuperà di adoperarsi per la riapertura delle sedi giudiziarie sciaguratamente soppresse in passato. Sarebbe auspicabile che anche la deputazione calabrese del Pd facesse altrettanto e dichiarasse la ferma volontà, non tanto di tenere nascosto in un cassetto la relazione Vietti, bensì di non darvi mai seguito, in quanto inadeguata alla nostra sete di giustizia.

Sì, perché in Calabria non c’è domanda di giustizia, bensì sete di giustizia, di servizi e di lavoro. E’ superfluo aggiungere che non si può immaginare sviluppo senza legalità e che viene prima la legalità e poi lo sviluppo.

Le ragioni dell’ efficacia e della efficienza, nemmeno convintamente dimostrate in tale relazione, lasciano il passo a questa sete. L’intento di oggi è di evitare che così come avvenuto per i peggiori tiri mancini perpetrati ai danni della Calabria nel passato, il silenzio possa facilitare pregiudizievoli interventi futuri.

Per questo – chiude Ferrari – venga ufficialmente e formalmente eliminato dall’agenda politica di tutti i partiti e schieramenti ogni tentativo di ridimensionamento degli uffici giudiziari, di quelli calabresi in particolare. Chi è di contrario avviso deve manifestare la propria volontà in maniera chiara ed inequivocabile, la sete di giustizia della Calabria non può attendere l’esito delle elezioni”.

Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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