Amministratori, tecnici e concessionario dal nuovo rappresentante di Governo, Paola Galeone. Sul tavolo le posizioni delle parti e la speranza di riafferrare il bandolo della matassa
Tutti dal prefetto per il porto.
Paola Galeone (già commissario a Cerzeto e Corigliano Calabro) neo insediata su proposta di Salvini al posto di Gianfranco Tomao (ora a Livorno) ha convocato per domani mattina in prefettura tutte le parti coinvolte nella questione. Qualcosa dovrebbe uscire dal tavolo. Uno spiraglio, si spera, nella ingarbugliata vicenda.
Ci saranno proprio tutti, oltre ovviamente al rappresentante territoriale del governo. Il sindaco di Diamante, Gaetano Sollazzo, che dovrà condividere la convocazione con i gruppi consiliari. E poi, il concessionario dell’area portuale, la Ati Icad blu. E ancora, la direzione dei lavori e il Responsabile unico del procedimento, Luigi Zinno, dirigente generale del dipartimento Lavori pubblici della Regione Calabria.
Le parti così composte, dovranno chiarire la loro posizione sulla realizzazione del porto di Diamante. L’infrastruttura, ormai lo sanno anche le pietre, è arenata da tempo. La popolazione, invece, è confusa dal continuo rimpallo di responsabilità.
Reazioni alla convocazione? Ecco quella di Antonio Cauteruccio di Diamante Migliore. “A dispetto delle malevoli insinuazioni di qualche inttelletualucolo di paese noi che non abbiamo causato il problema nel 1999, nel 2015 e nel 2016, noi che siamo liberi da ogni padrone, siamo stati convocati a un incontro ufficiale sulla questione porto per come avevamo richiesto nell’incontro preliminare che c’era stato il 3 luglio scorso”.
Cauteruccio fa riferimento alla riunione tenuta dal prefetto Tomao con i due gruppi d’opposizione consiliare, Per una Diamante migliore e Pd, alla quale avevano partecipato anche i consiglieri Francesca Amoroso, Ornella Perrone e Franco Suriano. A loro infatti, Gianfranco Tomao aveva garantito a breve un incontro con tutte le parti interessate e coinvolte. E così è stato.
“Ci fa sorridere – ha aggiunto – che in prossimità della scadenza contrattuale a cui si è arrivati poiché il sindaco di Diamante ha tacitamente accettato nel febbraio del 2016 un contratto integrativo senza alcun vincolo sul cronoprogramma dei lavori, spuntino fuori come funghi, tanti improvvisati paladini della giustizia portuale che prima ci hanno trascinato nello scempio di un’opera pubblica gestita a casa nostra dalla Regione Calabria e oggi, urlando contro questo scempio, vorrebbero rifarsi una verginità politica su quelle stesse nefandezze”.
Ricordiamo che la scadenza a cui si fa riferimento è quella del 26 agosto 2018, e doveva rappresentare la fine dei lavori. Lavori che risultano invece ancora fermi.
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