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Verbicaro, intimidazione: un cane morto e un quadro di Cristo

Carmine Dito di Italia nostra vittima di un presunto atto intimidatorio. Di fronte la sua abitazione un cane morto e un quadro di Gesù con la croce appeso al cancello


VERBICARO – Un cane morto e un quadro raffigurante Gesù con la croce.

Sono questi i segni di un probabile tentativo di intimidazione ai danni di Carmine Dito, imprenditore di Verbicaro. Ma sul territorio è noto anche per la sua attività di ambientalista. È da tempo, infatti, componente e dirigente della sezione dell’Alto Tirreno cosentino di Italia Nostra. Noto, in particolare, per le sue battaglie contro la violenza sugli animali e il bracconaggio.

L’animale privo di vita è stato ritrovato nei pressi della recinzione della sua abitazione, in un’area boschiva nel Comune di Orsomarso, ai confini con Verbicaro. Il quadro raffigurante il Cristo con la croce, invece, era affisso al cancello della casa.

Il cane morto trovato nei pressi dell’abitazione di Carmine Dito

Intimidazione all’animalista: qualcuno ha portato via il cane

Entrambi gli elementi di questa probabile intimidazione sono stati scoperti da Dito nella sera di domenica 7 ottobre, intorno alle 19 e 30. I due ritrovamenti potrebbero essere collegati, potrebbero essere opera della stessa “mano”. Ma sono molte le zone d’ombra in questa vicenda.

Su tutte, la circostanza per la quale la carcassa del cane a un certo punto è scomparsa. L’imprenditore e attivista, infatti, si era allontanato dal luogo dopo il rinvenimento. Quando è tornato sul posto in compagnia dei carabinieri della stazione di Orsomarso, il corpo della bestia non c’era più.

“Il cane, un esemplare femmina – spiega Carmine Dito a Infopinione –, aveva la coda mozza. Poteva essere un cane da caccia. Era sul ciglio della strada a 20 metri dal cancello e quando mi sono avvicinato era morto, ma il corpo era ancora caldo. Il sangue era come se glie lo avessero buttato addosso. Non sembrava del cane”.

Nell’area era presente un’altra persona. Il proprietario di un terreno vicino all’abitazione di Dito sul quale coltiva un orto. Anche quest’ultimo ha visto il corpo dell’animale prima che sparisse. Il fatto che il cane si trovasse lì potrebbe essere anche una coincidenza.

Il quadro di Gesù con la croce affisso al cancello. Impossibile si tratti di una coincidenza

Il quadro di Cristo al cancello: “Non una coincidenza”

“Ma il quadro appeso proprio al centro del cancello – ha proseguito Dito – non poteva trovarsi lì per caso”. Si tratta di un quadro di grosse dimensioni “fatto con materiali a rilievo, incollati su una tavola di compensato e incorniciato. I segni dell’usura rivelavano un oggetto piuttosto vecchio”.

Insomma, molto probabilmente poteva trovarsi nell’abitazione di qualcuno. Anche su questa pista indagano i carabinieri che hanno requisito il quadro e ascoltato la denuncia dell’imprenditore.

Perché queste minacce verso Carmine Dito? C’entra la sua attività imprenditoriale? Ci sono di mezzo faccende private? E, infine, potrebbe centrare la sua appartenenza al circolo locale di Italia nostra, ovvero un gruppo di persone che negli ultimi anni hanno denunciato molti casi di malaffare legati in particolare all’ambiente?

Un’area isolata dove avverrebbero diversi illeciti

L’area boschiva al confine tra i due centri montani del Tirreno cosentino è piuttosto isolata. Una zona tranquilla, si direbbe, tanto da essere stata scelta da Dito per viverci in tranquillità con i suoi molti animali domestici.

Ma col passare dei mesi, l’animalista ha scoperto che quei boschi sono molto frequentati da cacciatori e perfino da bracconieri. C’è chi parla di gente senza scrupoli, di battute di caccia anche fuori stagione e di trappole di ogni tipo.

In passato Dito ha avuto già problemi per il suo amore verso gli animali. Prendersi cura di 23 cani e di otto gatti gli ha già attirato in altre occasioni l’antipatia di qualcuno.

“Quello di domenica sera – ci ha raccontato Carmine Dito – non è il primo episodio. Un paio di anni fa, di ritorno da una processione ho trovato il piazzale di casa pieno di sangue. E stiamo parlando di un piazzale enorme.

L’anno scorso, invece, qualcuno ha esploso colpi d’arma da fuoco verso l’abitazione. I pallini si sono fermati contro la recinzione. Alcuni sono entrati in casa da un finestra e uno ha centrato uno dei miei cani ad un orecchio”.

Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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