IN PRIMO PIANO

Scandalo sanità in Basilicata, Pittella: “Ecco perché non mi sono dimesso”

E perché pensa a farsi da parte. Con una lettera il governatore lucano Marcello Pittella torna a farsi sentire


POTENZA – Marcello Pittella, indagato nell’ambito di un’operazione su nomine e concorsi nella sanità lucana torna a parlare dopo un lungo periodo.

Ecco il suo pensiero contenuti in una nota diffusa attraverso l’ufficio stampa regionale.

“Mi hanno insegnato che “le parole si parlano, i silenzi si toccano” e ne ho fatto tesoro. Ho scelto quest’ultimo come doveroso segno di rispetto per la vicenda giudiziaria e la magistratura, per me stesso e i miei cari, per l’istituzione che rappresento e per la regione. Perché la rincorsa all’ultima parola mi é parsa una ingiustizia a cui nessuno dovrebbe prestarsi.

Ho vissuto una vicenda difficile e sofferta, umanamente provante, istituzionalmente un impedimento grave non solo per me, ma per i lucani, soggetti ad un’emergenza che mai avrei voluto né tanto meno immaginato.

Tanto più che i ritmi forsennati dell’amministrazione e il lavoro instancabile mi assorbivano nell’immaginare percorsi per questa regione, idee ed obiettivi da raggiungere, con coraggio e tenacia, passione e realismo.

Nei tre mesi di detenzione domiciliare ho ripassato la sequenza di una vita intera, spesa fra professione e impegno politico e sociale. Ho riflettuto su come ho impiegato il tempo, che quasi mai è stato mio, più spesso degli altri o per gli altri. Ho ripensato alle scelte politiche più o meno recenti, compiute con assoluto spirito di unità per la comunità dem, ma senza rimpianti. Ho rivisitato errori e successi e pensato a questi cinque anni di governo per la Basilicata, alla sfida lanciata nel 2013, alle cose fatte, alle riforme avviate e ai freni incontrati, alla strada percorsa piena di ostacoli ed impedimenti, alla debolezza della politica, alla metamorfosi di alcuni corpi intermedi, all’abbandono dell’onestà intellettuale e parallelamente all’entusiasmo per i passi avanti, seppur piccoli.

Ma scelgo di non sciorinare i risultati raggiunti né di raccontare quanto sia cambiata questa regione. I lucani sapranno giudicare e rileggere il tempo, lontani da ogni promessa populistica o narrazione strumentale.

Negli ottanta giorni trascorsi ho assistito in silenzio, sostenuto dagli affetti e dalla fede, alle preventive condanne morali, ai frettolosi processi di piazza, fatti senza una conoscenza diretta, cancellando un uomo e la sua vita. Questo è il maledetto tempo che viviamo, dimentico di tutto, bulimico di giustizialismo pur che sia.

Avrei dovuto dimettermi? Ci ho pensato qualche volta. Ma per chi vive la politica come una vocazione, la difesa di un principio diventa priorità anche rispetto a se stessi e alle difficoltà personali che si vivono. Oppure tutto finisce, non è più politica. Ogni cittadino é innocente fino a prova contraria. È prevalso poi in me un sentimento di responsabilità, anzitutto perché consapevole degli atti importanti per i lucani che il Consiglio non avrebbe più potuto licenziare con le mie dimissioni, ed in secondo luogo, responsabilità nei confronti di una comunità politica cui dovevo la mia investitura e a quella più larga cui dovevo il mio successo elettorale. Pertanto, lo dico a chiare lettere: nessuno ha tenuto o tiene in ostaggio la Regione, come qualcuno ha detto. Né ho intenzione di farlo. Dinanzi a noi si apre un tempo nuovo, che va vissuto a mio giudizio con lucidità e determinazione, nel segno di un disegno possibile per la Basilicata a cui vanno consegnati sogni realizzabili. Io sono fiero di questa regione, amo la mia terra, credo nella mia gente e nel suo futuro. Non mi appassionano in questo momento strategie politiche e nomi, né voglio che il mio sia un’ancora che impedisce alla nave di salpare o peggio ancora che venga utilizzato come tale.

Il Pd, il centrosinistra ricerchino dunque le soluzioni che ritengono più utili.

La politica deve fare la politica, nel senso più nobile del termine. Indicare un orizzonte programmatico e costruire la squadra migliore, aperta, inclusiva, sensibile e che abbia conoscenza del territorio.

Questa regione merita ancora uomini che vivono l’impegno pubblico come scelta consapevole e non come spettacolo estemporaneo, sul quale puntare per avere fortuna.

Questa regione merita ancora un instancabile impegno e lucidi sognatori”.

Marcello Pittella

Redazione

Tutti gli articoli frutto delle richieste di diffusione di comunicati stampa sono curati dalla Redazione di www.infopinione.it. Mail to: redazione@infopinione.it

Recent Posts

Terredamare 2024, a San Nicola Arcella presentazione della rivista

Al Palazzo dei Principi Lanza di Trabia di San Nicola Arcella è in programma martedì…

6 ore ago

Scalea, al Mediterraneo Festival Corto arrivano i premi Oscar vinti da Carlo Rambaldi

Carlo Rambaldi, effettista e artista italiano, ha vinto tre Oscar per Alien (1979), E.T. l'extra-terrestre…

6 ore ago

Bandiera Blu Fee 2024, Santa Maria del Cedro: e sono quattro!

Anche nell'edizione 2024 il punto "Chiatta in Ferro - Abatemarco" sulla costa di Santa Maria…

1 giorno ago

Operazione antidroga a Cosenza, colpo ai clan cittadini degli “Italiani” e degli “Zingari”: in 109 in carcere

Operazione antidroga a Cosenza e in altre zone d'Italia coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia di…

1 giorno ago

Cosenza Comics and Games: a maggio l’evento sulla pop culture più importante della Calabria

Il 25 e 26 maggio 2024 va in scena il Festival Cosenza Comics and Games…

2 giorni ago

Santa Maria del Cedro, Milan Club Riviera dei Cedri dona panchina inclusiva

Una panchina inclusiva è stata installata in Piazza Padre Pio, ai piedi del centro storico…

2 giorni ago

This website uses cookies.